Settembre è il mese dedicato alla salute sessuale: il 4 settembre si celebra infatti la giornata mondiale del benessere sessuale, ma per tutto il mese vengono portate avanti iniziative di sensibilizzazione sull’argomento.
Di benessere sessuale e di sessualità consapevole si parla ancora poco, soprattutto in Italia. Il nostro è infatti uno tra i pochi Paesi europei a non essere ancora dotato di una legge sull’educazione sessuale a scuola. Ma anche quando le scuole decidono di introdurre programmi di educazione sessuale, essi rimangono il più delle volte confinati all’argomento della contraccezione.
In un’educazione che, quando presente, incentra il discorso sulla salute sessuale esclusivamente sulla contraccezione, è facile farsi l’idea che il benessere sessuale coincida solo con l’assenza di malattie sessualmente trasmissibili. Ma salute sessuale vuol dire veramente solo questo?
La possibilità di ricevere un’educazione sessuale a 360° gradi, completa, informata, consapevole e comprensiva anche di discorsi su piacere, consenso, rispetto, è un desiderio molto forte nella Generazione Z.
Un’educazione sessuale veramente completa è fondamentale per sviluppare una sessualità davvero sana e rispettosa di sé e degli altri, ma anche per combattere l’odio e la violenza di genere. È così che la pensano i fondatori della petizione per chiedere l’inserimento dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole del Lazio, arrivata oggi a più di 35mila firme (e ora i suoi promotori hanno intenzione di portarla a livello nazionale).
Ma allora di cosa parliamo in verità quando parliamo di “salute sessuale”?
Salute sessuale: la definizione dell’OMS
Partiamo dalla definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità:
“La salute sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità; non riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e violenza. Per far sì che la salute sessuale venga raggiunta e mantenuta, i diritti sessuali di ognuno devono essere rispettati, protetti e soddisfatti.”
La definizione di salute sessuale dell’OMS, dunque, va ben oltre il concetto di evitare la malattia, ma fa riferimento all’adozione di un approccio positivo alla sessualità e a tutto ciò che la riguarda.
La salute sessuale ha dunque a che fare con una sfera personale, inerente al proprio benessere fisico e mentale; allo stesso tempo, però, tocca anche la sfera sociale, poiché per raggiungere uno stato di salute sessuale è importante non incorrere in episodi di violenza fisica e psicologica.
E proprio per questo motivo la salute sessuale ha molto a che fare anche con la società e la cultura in cui viviamo. L’origine della violenza, sia essa fisica o psicologica, sta proprio nella mancanza di un’educazione all’affettività e al rispetto, anche in campo sessuale.
Per questa ragione, l’educazione alla sessualità consapevole deve prendere in considerazione necessariamente anche l’educazione al consenso, al rispetto reciproco, e occuparsi anche della lotta a stereotipi, tabù e discriminazioni.
Salute sessuale = consenso
Il concetto di salute sessuale è strettamente legato a quello di consenso e di educazione al consenso.
A esso fa infatti riferimento anche la definizione di salute sessuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, quando parla della “possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizioni, discriminazioni e violenza”.
L’educazione a cosa vuol dire consenso e la distinzione tra un consenso reale e un consenso prestato sotto pressioni fisiche o emotive è infatti un elemento fondamentale per il contrasto alla violenza sessuale.
Per questo motivo, l’educazione sessuale (nelle scuole e fuori dalle scuole) dovrebbe occuparsi anche di un’educazione al consenso, ricordando che:
- Il consenso non deve mai essere dato per scontato;
- Il consenso a una pratica sessuale non equivale al consenso ad altre pratiche sessuali di qualsiasi genere;
- Non può mai essere considerato tale in condizioni di incoscienza o di abuso di sostanze stupefacenti o di alcol;
- Può essere revocato in qualsiasi momento.
Quello del consenso è un argomento fondamentale da affrontare nell’educazione sessuale, per permettere ai giovani di diventare adulti veramente consapevoli e per sradicare tabù da tempo presenti nella nostra cultura.
Un esempio?
L’educazione sessuale potrebbe aiutare a comprendere che, anche tra partner, il consenso non deve essere considerato automatico: avere una relazione romantica o erotica non equivale ad acconsentire in ogni momento a un rapporto sessuale. Questa credenza potrebbe infatti portare molte persone ad acconsentire ad avere rapporti anche quando non lo desiderando, prestando dunque un consenso che non può essere considerato autentico.
Oppure ancora, l’educazione sessuale potrebbe finalmente opporsi alla visione machista dell’uomo sempre pronto a fare sesso. Il rispetto del consenso, infatti, non è certo un discorso che riguarda solo le donne, ma la considerazione del consenso maschile passa spesso in secondo piano.

Salute sessuale = rispetto
La definizione di salute sessuale dell’OMS menziona anche la possibilità di vivere esperienze sessuali libere dalle discriminazioni.
Per questo motivo, l’educazione sessuale dovrebbe anche impegnarsi per contrastare discriminazioni, tabù e ogni forma di shaming. Salute sessuale significa infatti vivere la propria sessualità in maniera libera dalla vergogna, ad esempio rispetto al proprio orientamento sessuale, al proprio corpo o anche alle proprie fantasie sessuali.
Inoltre, è importante ricordare come i discorsi del movimento sex positive tendano a volte ad escludere un gruppo di persone, ovvero le persone asessuali. Le persone asessuali subiscono infatti gli effetti di una rappresentazione stereotipata e negativa, che nasce dal fenomeno dell’”allonormatività”, ovvero la convinzione che tutte le persone provino attrazione sessuale. Questa credenza, com’è facile intuire, porta a considerare l’asessualità come una patologia, alimentando discriminazioni.
In realtà, il discorso sulla salute sessuale riguarda anche le persone asessuali: l’asessualità è infatti uno spettro, e dunque l’interesse per il sesso può variare da persona a persona. Avere questo tipo di conoscenze non è semplice cultura generale: è importante per combattere stereotipi e tabù ancora presenti nella nostra società.
Salute sessuale = educazione
Sarà ormai ovvio, ma sempre meglio ripeterlo: la salute sessuale e l’educazione sessuale vanno a braccetto.
L’educazione sessuale, come abbiamo visto, è essenziale per garantire le corrette basi per la propria salute sessuale (e per non danneggiare quella delle altre persone). Per essere veramente funzionale alla salute sessuale, però, l’educazione deve essere affrontare argomenti che vanno ben oltre la semplice contraccezione, come:
- Il piacere sessuale;
- Il consenso;
- L’affettività;
- L’orientamento sessuale;
- L’identità di genere;
- Gli stereotipi e i tabù inerenti alla sessualità.
Ma perché è così importante che l’educazione sessuale affronti tutti questi temi?
In assenza di un’educazione sessuale adeguata alle esigenze degli adolescenti, questi ultimi finiranno inevitabilmente con l’informarsi da soli, incappando in fonti non sempre affidabili o corrette.
In alternativa, si può scegliere di imparare cos’è il sesso direttamente dal mondo della pornografia. Per un adolescente può non essere semplice capire che ciò che viene rappresentato nella pornografia non è la realtà: ciò potrebbe causare un’interiorizzazione di modelli sessuali irrealistici e l’attuazione di comportamenti scorretti.
Salute sessuale = lotta per i diritti
Sapevi che esistono anche dei diritti sessuali?
I diritti sessuali sono diritti umani che hanno a che fare con la sfera della sessualità e sono stati formalizzati dall’International Planned Parenthood Federation (IPPF) nel 2008.
I diritti sessuali sono 10:
- Il diritto alla parità;
- Il diritto alla partecipazione agli aspetti civili, economici, sociali, culturali e politici della vita umana senza discriminazione di sesso, genere o sessualità;
- Il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza;
- Il diritto al rispetto della vita privata;
- Il diritto all’autodeterminazione personale;
- Il diritto alla libertà di pensiero e di opinione;
- Il diritto alla salute;
- Il diritto all’educazione e all’informazione;
- Il diritto di scegliere se sposarsi e/o costituire una famiglia;
- Il diritto all’applicazione dei principi di responsabilità e riparazione.
Come specificato anche dall’OMS, assicurare il rispetto di tali diritti è essenziale per la propria salute sessuale. Per questa ragione, il concetto di salute sessuale è legato anche alla lotta per i diritti sessuali, contro le discriminazioni di ogni genere e contro la disinformazione.