Cos’è la Sex Positivity

Il tema del sesso è ancora oggi circondato, in molti contesti, da pesanti tabù che limitano la possibilità di sviluppare conversazioni educative sul consenso, la protezione, la scoperta del proprio piacere, il sex work, e altro ancora.

La diffusione sempre maggiore del movimento sex-positive sembra però spingere verso una direzione diversa, fatta di consapevolezza, inclusione e divulgazione. Ma cos’è esattamente la Sex Positivity?

Si tratta di un movimento che promuove, come dice il nome stesso, una visione positiva del sesso, riconoscendolo come un elemento che può contribuire al benessere umano, sia fisico che psichico (come ha sostenuto anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità).

Ma essere sex-positive non vuol dire soltanto considerare positivamente il sesso. Fondamentale è anche impegnarsi a diffondere una cultura sessuale basata sul consenso e pronta a discutere senza vergogna i temi che circondano la sfera sessuale, non solo in termini di salute, ma anche di fantasie e piacere.

Quelli del movimento sex-positive sono temi molto cari ai giovanissimi, soprattutto alla GenZ, generazione in cui la normalizzazione del sesso e l’abbattimento del tabù passano anche attraverso Internet e i social network, diventati piattaforme essenziali per molti educatori.

Quali sono i temi su cui si incentra la Sex Positivity?

Consenso

Il consenso e l’educazione al consenso sono dei temi fondamentali del movimento sex-positive.

Essere consapevoli di cosa vuol dire consenso è assolutamente necessario per riconoscere e contrastare situazioni di violenza sessuale.

Il consenso deve essere sempre esplicito e non deve essere conseguente ad alcuna costrizione, né essere dato in condizioni in cui la persona non sia pienamente in grado di prendere decisioni coscienti.

Ecco alcuni punti fondamentali da ricordare sul consenso:

  • Non deve mai essere dato per scontato;
  • Non può mai essere considerato tale sotto effetto di alcol e droghe o in condizioni di incoscienza;
  • Il consenso a una pratica sessuale non equivale al consenso ad altre pratiche sessuali di qualsiasi genere;
  • Può essere revocato in qualsiasi momento dell’atto sessuale;
  • Il consenso non deve essere considerato automatico tra partner: avere una relazione romantica o erotica non significa essere sempre disponibili a fare sesso.
  • Il consenso dato in condizioni di costrizione, ricatto (sia esso fisico o emotivo) o perché si temono le conseguenze negative di non acconsentire, non può essere considerato consenso.

A proposito di consenso, per capirne meglio le dinamiche è possibile riferirsi al modello elaborato dall’educatrice e ricercatrice sessuale americana Emily Nagoski, che ha distinto quattro tipi differenti di consenso.

La riflessione di Nagoski parte dalla consapevolezza che possiamo talvolta trovarci in situazioni in cui non sentiamo un forte desiderio sessuale, ma siamo comunque disposti e disposte a dare il nostro consenso per diversi motivi, ad esempio quando riteniamo che il desiderio possa nascere dopo l’inizio del rapporto sessuale.

I quattro tipi di consenso che si possono individuare secondo il modello di Nagoski sono:

  • Consenso entusiastico: nasce da una spinta entusiasta verso il sesso con il partner;
  • Consenso volontario: ad esempio, quando si ritiene che il desiderio verso il sesso nascerà dopo l’inizio del rapporto o quando si pensa che il risultato di dire di sì sarà comunque piacevole;
  • Consenso involontario: quando si temono le conseguenze di dire di no;
  • Consenso sotto costrizione: indica un consenso dato sotto costrizione o minaccia.

I primi due tipi di consenso sono quindi da considerare assolutamente validi, poiché dati liberamente da una persona perfettamente capace di valutare la situazione.

Gli ultimi due tipi, invece, rientrano in una condizione di violenza sessuale, in quanto il consenso non è dato per volontà, ma per timore di ritorsioni o per costrizione.

Sicurezza

Un altro concetto chiave dell’universo sex-positive è quello di un sesso sicuro, da ogni punto di vista.

Si ribadisce, dunque, l’importanza della prevenzione e della protezione da malattie sessualmente trasmissibili e da gravidanze non desiderate, ma non solo.

Il sesso deve essere praticato in maniera sicura anche quando si eseguono pratiche che implicano di sperimentare situazioni dolorose o di sottomissione, come accade per le pratiche BDSM.

Per questo motivo, chi si occupa di educazione sessuale sex-positive non si concentra solo sul tema della contraccezione, ma sul rendere ogni pratica sessuale sicura e consapevole.

Inclusività e rispetto

La Sex Positivity non può prescindere dall’inclusività: la Sex Positivity è un movimento per ogni orientamento sessuale, inclusa l’asessualità.

L’asessualità viene definita come un orientamento sessuale caratterizzato dal fatto di non provare attrazione sessuale verso altri individui. In realtà, all’interno della comunità lgbtq+, si ha una visione dell’asessualità come uno spettro, in cui ci può essere più o meno attrazione sessuale e/o interesse per il sesso.

È infatti sbagliato affermare che le persone asessuali non facciano mai sesso: ci possono essere persone asessuali che prendono parte a diverse pratiche sessuali, da sole o in compagnia.

Proprio perché il movimento sex-positive è un momento inclusivo, una parte integrante della sua filosofia sta nell’abbattere stigma e stereotipi, contrastando anche quella che si chiama “allonormatività”.

L’allonormatività si riferisce alla convinzione che tutte le persone provino attrazione sessuale: essa è fonte di stigma verso le persone asessuali, in quanto dà per assodato che provare attrazione sessuale sia la normalità, e che dunque chi non la prova abbia qualcosa di sbagliato o addirittura di malato.

Ma quando si parla di stereotipi e stigma, è bene menzionare un altro aspetto spesso trascurato su cui è fondamentale fare divulgazione sex-positive: la discriminazione delle persone sieropositive.

Se è vero che è importante affrontare il tema della prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili, è vero anche che fondamentale è abbattere lo stigma verso la sieropositività.

Parlare di sessualità delle persone sieropositive non significa affatto promuovere un comportamento rischioso, ma liberare un atto normale dal peso della vergogna che la stigmatizzazione porta con sé.

Come? Attraverso l’informazione, l’educazione e la divulgazione. Nella Sex Positivity non c’è spazio per alcuna discriminazione, né per alcun tabù.

Infine, il concetto di Sex Positivity riguarda la lotta a ogni tipo di shaming(ovvero di colpevolizzazione, stigma e vergogna), con una particolare attenzione a:

  • Slut-shaming: l’atto di colpevolizzare una donna per il suo comportamento sessuale o per abitudini ritenute affini alla sfera sessuale (ad esempio per il modo in cui si veste o per le sue scelte sessuali);
  • Kink-shaming: la colpevolizzazione di gusti sessuali di una persona, non ritenuti socialmente o moralmente accettabili.

Pornografia e sex workers

Un altro tema delicato e discusso è quello della pornografia, in particolare la concezione di una pornografia etica.

È evidente che la pornografia a cui siamo abituati abbia moltissimi difetti, tra cui:

  • Totale assenza della discussione del consenso;
  • Assenza di rappresentazione di corpi diversi da quelli bianchi e magri;
  • Minima presenza della contraccezione;
  • Dinamiche di potere estremamente sbilanciate tra uomini e donne.

Una pornografia che esclude questi temi può essere considerata etica? Probabilmente no.

Il movimento sex-positive chiede una pornografia più educativa, che possa cioè essere un mezzo di appoggio all’educazione sessuale.

Una pornografia etica è una pornografia più realistica, che rappresenta corpi di ogni taglia ed etnia, non come feticcio ma come semplice rappresentazione di un individuo.

Ma una pornografia etica è anche un’industria che rispetta i sex workers, con condizioni di lavoro e di retribuzione adeguate.

Il rispetto di tutti i sex workers (non solo chi lavora nell’industria pornografica), la normalizzazione e la regolarizzazione delle loro posizioni lavorative sono un altro grande tema della discussione sex-positive, che fa proprio lo slogan sex work is work.

Perché la Sex Positivity è importante

La Sex Positivity è un movimento che lotta per abbattere i tabù e lo shaming attorno al sesso a 360°. È un movimento inclusivo, che si lega strettamente all’universo femminista e alla comunità lgbtq+.

L’importanza della Sex Positivity sta proprio nella sua lotta e nel suo sforzo per superare una visione del sesso come un atto pieno di vergogna, verso una nuova libertà sessuale sicura e consapevole.

La diffusione di questo movimento è fondamentale soprattutto per le generazioni più giovani che si affacciano al sesso per la prima volta.

Per loro, la Sex Positivity è essenziale per sviluppare una sessualità non solo più informata, ma anche più libera da limitazioni imposte dagli stereotipi e da presunte convenzioni morali che per troppo tempo ci hanno fatto vedere il sesso come qualcosa di cui vergognarsi.

La Sex Positivity ci aiuta a vivere una sessualità non solo più consapevole, ma anche più felice e più rispettosa dei nostri desideri, delle nostre libertà e di quelle delle altre persone.

Quali sono le aziende che fanno divulgazione sex-positive

Durex

Con la sua capacità di unire real time marketing e educazione sessuale, Durex è il brand leader nel settore di prodotti dedicati al benessere sessuale.

Il tono di voce con cui il brand parla ai giovani è informale, divertente, a tratti anche provocatorio, ma riesce sempre a viaggiare sul doppio binario di intrattenimento e educazione.

A settembre 2021 ha lanciato la campagna #Sextember, un mese intero dedicato alla salute sessuale. L’iniziativa ha previsto la diffusione di opuscoli educativi e la realizzazione di una web chat in collaborazione con il Centro Medico Santagostino, che ha messo a disposizione i propri psicologi per rispondere alle domande degli utenti.

Durex è stato tra i primi brand a riconoscere l’importanza del piacere sessuale, sdoganando i tabù che circondano questo argomento e facendo strada a una comunicazione online e offline mirata a normalizzarne la rappresentazione.

My Secret Case

Alla scoperta del piacere in modo leggero e divertente, ma mai scontato. My Secret Case è un brand amatissimo e seguitissimo sui suoi canali social (sia quello principale che il profilo backup per tutti i dietro le quinte).

Usando i social come veicolo di informazione, sensibilizzazione e educazione, la comunicazione di My Secret Case parla a chiunque condivida una visione positiva del sesso, ma soprattutto alla generazione più giovane che si avvicina al sesso per la prima volta.

A quest’ultima, il brand offre informazioni fondamentali per una vita sessuale consapevole e responsabile, con post e video dedicati alla contraccezione, alla scoperta di sé stessi, ma anche all’abbattimento di tabù o stereotipi (come l’esistenza della verginità o la sessualità delle persone con disabilità).

Tra un meme e una diretta con esperti sessuologi, My Secret Case fa breccia nel cuore di chi abbraccia una sessualità positiva, inclusiva e responsabile.

WOVO

WOVO è un altro brand che, tramite la sua comunicazione positiva e educativa, diffonde una visione della sessualità libera da limitazioni e stereotipi.

Anche WOVO fa uso dei social network per promuovere la normalizzazione del sesso e l’educazione sessuale disponibile per tutti. Sul loro canale YouTube, infatti, è possibile trovare non solo contenuti istruttivi sulla sessualità, ma anche sulla scelta, l’utilizzo e la pulizia del sex toys.

Sul proprio sito, il brand offre una vasta selezione di toys per ogni gusto e desiderio, ma anche un servizio di consulenza personalizzato su sex toys e lubrificanti con le componenti del team WOVO, per aiutare i propri clienti a scegliere al meglio.

Pepemio

Comunicare in modo inclusivo, divertente, ma sempre educativo, comunicare per eliminare i tabù sul sesso: ecco l’arma vincente quando si tratta di sex toys, e l’ha capito anche il brand Pepemio.

Anche questo brand parla alle generazioni più giovani, aiutandole a scoprire il sesso libero dai pregiudizi (come in questo bellissimo post intitolato “Potevate dirmelo prima?”).

Mai banali, senza filtri e autori di molti contenuti con alto potenziale di viralità: Pepemio ha fatto della comunicazione sex-positive il suo marchio, guadagnandosi un seguito di più di 60mila followers.

Smile Makers

Fresco di collaborazione con Sephora, Smile Makers è un altro brand di sex toys che si impegna nella divulgazione online dell’educazione sessuale.

Il brand non utilizza solo i social network per diffondere contenuti istruttivi, ma sfrutta anche il suo sito web con un vero e proprio corso interattivo di educazione sessuale, dalla durata di circa 45 minuti.

Il corso è stato realizzato in collaborazione con sessuologi e ricercatori universitari e tra i partner del progetto c’è anche UN Women (l’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne).

Il bello di questo corso, oltre all’expertise degli speakers, è che nasce da vere domande poste dalla community di Smile Makers nel corso degli anni, creando così una guida alla scoperta consapevole del piacere.

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