Medicina forestale: dal Giappone arriva la pratica del “forest bathing”

L’uomo in tutta la sua esistenza si è evoluto in stretto contatto con l’ambiente circostante e gli effetti di questa interazione avvengono spesso al di sotto della soglia di coscienza.

Viviamo immersi in un oceano di influssi esterni, temperatura, umidità, pressione dell’aria, campi magnetici, radiazioni, suoni, colori, odori. Tutti questi aspetti esistenti nella realtà che ci circonda e che, in alcuni casi, riusciamo a percepire con i nostri sensi, hanno un effetto determinante sul nostro sistema nervoso, sulla produzione ormonale, sull’equilibrio fisiologico, sull’immaginazione, la nostra memoria e così via.

Tutti aspetti che hanno una forte influenza sul nostro equilibrio psico-fisico e, quindi, sul nostro benessere. Le condizioni metereologiche condizionano moltissimo il nostro umore e la nostra predisposizione: ad esempio il clima di montagna con l’aria più rarefatta e maggior irradiazione solare predispone al benessere e all’introspezione mentre l’alta umidità presente ai tropici può abbassare la vitalità.

Il paesaggio esercita quindi una potente azione su di noi tramite effetti di cui spesso non siamo a conoscenza ma che esistono e li viviamo.

Un altro esempio sono anche i colori e i loro effetti percettivi ed emotivi: il verde rilassa, mentre il giallo e il rosso hanno un effetto eccitante.

Stessa cosa per le forme, i suoni e le diverse superfici. Già da queste osservazioni si evince quanto la natura e tutti i suoi elementi abbiano un impatto incredibile sulla nostra salute e sulla qualità della nostra vita.

Shinrin- Yoku e il potere delle foreste, basta poco per stare bene

Shinrin-yoku significa letteralmente «bagno nella foresta», un concetto nato in Giappone alla fine degli anni 80 quando sono iniziati ad emergere i primi studi sugli effetti benefici dello stare in natura.

Due terzi del territorio giapponese (quindi più della metà) è formato da distese boschive, un luogo quindi ideale per interrompere la routine che si vive nelle grandi città urbanizzate come Tokyo, Kyoto o Osaka.

La primissima conferma degli effetti benevoli dello Shinrin-Youku sono arrivati negli anni 90 a Yakushima, un’isola giapponese ricca, ricchissima di boschi. Il direttore scientifico della ricerca, il dottor Yoshifumi Miyazaki dell’università di Chiba, fece passeggiare cinque persone tra i cedri per quaranta minuti, comparando poi gli effetti della camminata con quelli di una sessione di tapis roulant svolta in un ambiente chiuso.

L’umore e il livello di energia risultavano parecchio migliorati, e la concentrazione di cortisolo (un ormone prodotto dallo stress) nel sangue era molto più bassa in chi aveva camminato immerso negli alberi.

Da qui tutta una serie di altri studi provenienti non solo dall’Oriente ma anche dall’Europa a conferma che un bagno nella natura può influire positivamente, in diversi modi, sul fisico e sulla mente.

È un’esperienza che si può fare in duplice maniere: autonomamente oppure guidata. Camminare con una guida qualificata in terapista forestale può aiutarti a sentirti più a tuo agio e trovare l’ambiente giusto per te e le tue esigenze specifiche. Esistono dei programmi di forestoterapia in cui i medici sono a disposizione per offrire valutazioni di salute generale attraverso un controllo preliminare di salute fisica e un questionario psicologico. In base a tutte le informazioni fornite il terapista elabora quindi il miglior piano di camminata per te.

Ma per chi preferisce farlo in autonomia basta solo lasciarsi andare ed aprire tutte “le porte”.

Si tratta di un vero e proprio percorso sensoriale, una profonda immersione nella natura a 360° che coinvolge ogni nostro senso. Una metodologia esperienziale volta a stimolare l’attenzione consapevole della mente, dei cinque sensi e delle sensazioni corporee in relazione al contesto naturale della foresta.

Lasciate a casa telefoni, musica, orologio e tutto ciò che può distrarvi. Fatevi trasportare dai sensi, connettetevi all’ambiente usando gli strumenti che ci appartengono per natura e che sono collegati alle nostre percezioni più profonde: occhi, naso, bocca, orecchie, mani. Se ve la sentite togliete le scarpe, mettete i vostri piedi a contatto con la terra, sprigionate l’energia accumulata e ricaricatevi con quella che vi offre l’ambiente.

Ascoltate i suoni, tutti quei suoni che si possono scoprire in un bosco, respirarne gli odori, osservare come la luce cambia tra le foglie e come i colori si accendono e si spengono in base al modo in cui i raggi solari le sfiorano.

Gli effetti benevoli del forest bathing

Si prevede che entro il 2050 il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città. Secondo uno studio sponsorizzato dalla Environmental Protection Agency, l’americano medio trascorre il 93% del suo tempo in ambienti chiusi.

La bella notizia però è che non serve necessariamente vivere nel verde per lasciarsi coinvolgere dagli effetti positivi della natura, è sufficiente ritagliarsi del tempo (meglio se una volta al giorno) per farsi trasportare dalla pratica dello shinrin-yoku.

Il contatto con la natura, l’immergersi in ambienti verdi, respirare aria pura, entrare in contatto con altre forme di vita ha numerosissimi effetti su di noi, eccone alcuni:

  • Riduce la produzione di ormoni da stress.
  • Aumenta il livello di energia e di concentrazione.
  • Può abbassare la pressione arteriosa.
  • Aiuta a combattere la depressione e gli stati d’ansia.
  • Abbassa la frequenza cardiaca e la pressione.
  • Aumentata l’attività del sistema nervoso parasimpatico (che entra in funzione quando ci rilassiamo).
  • Aumenta l’attività dei linfociti NK, anche dette cellule «natural killer», fondamentali nella difesa naturale contro virus e malattie.
  • Aumento della concentrazione e delle capacità di problem solving

E così via. Insomma, tutti avremmo bisogno di un bel bagno di foresta, di un momento dedicato a noi stessi lontano da tutto ciò che è artificiale, lontani dal cemento delle grandi città che ormai ci hanno messo nelle condizioni di poter vivere e lavorare senza uscire neppure di casa.

Disturbo da deficit di natura

Cosa succede quando tutto questo manca? Quando viviamo e cresciamo per giorni, mesi, qualcuno anche anni, senza vivere l’ambiente naturale? L’educatore statunitense Richard Louv ha definito “sindrome da deficit di natura” una condizione che vivono le persone, particolare i bambini, che crescono lontani dalle aree verdi.

Lo stesso Louv ci dice che rispetto a due generazioni fa i bambini hanno una libertà di movimento 10 volte minore. Questo la dice lunga sul tempo che passano nel verde, che ad oggi è veramente poco. Più natura si ha a disposizione e meno probabilità ci sta che si sviluppano disagi di carattere sociale, fisico e psicologico. Al di là degli effetti benefici sopra menzionati, immergersi nel verde e farsi un bel bagno di natura, allena delle competenze vitali per l’essere umano e che lo aiutano a vivere meglio nel mondo:

  • Resilienza
  • Intelligenza emotiva
  • Spirito di iniziativa
  • Pensiero sistemico
  • Azione sinergica

Al contrario è stato dimostrato che esiste un’associazione forte tra lo sviluppo di alcune patologie e/o problematiche e l’essere cresciuti con poco verde intorno:

  • Deficit dell’attenzione
  • Sovrappeso e obesità
  • Problemi di socializzazione
  • Paure immotivate
  • Disordini metabolici

Chiaramente si tratta di correlazioni e non di rapporti diretti: chi non vive a contatto con il verde non sviluppa necessariamente un disturbo da deficit di attenzione. Significa però che l’ambiente naturale, insieme ad altre variabili sia genetiche che non, svolge un ruolo cruciale nella salute della persona e nello sviluppo intellettivo e psico-fisico.

Il bagno nella foresta lo potete fare ovunque nel mondo, ovunque ci siano alberi, ovunque ci sia natura. Percorsi simili esistono anche in nord Europa con il programma di Nature Prescription adottato dal sistema sanitario scozzese, ad esempio.

Anche in Italia piano piano si sta iniziando a parlare di pratiche simili e si prevede che nel futuro faranno sempre più parte della nostra quotidianità. Nel 2018 è stata fondata L’Associazione Italiana di Medicina Forestale – A.I.Me.F. che organizza Immersioni nella Foresta, oltre a tantissime altre iniziative meravigliose

Oppure presso la scuola Ecopsichè, centro di formazione in ecopsicologia dove sono formati professionisti in Ecotuning, letteralmente <<sintonizzazione ecologica>>, chiaramente da un punto di vista più psicologico che medico.

Ci stiamo avvicinando lentamente all’accoglienza di questa nuova pratica che ad oggi si può svolgere, ovviamente, comunque in autonomia ma magari un domani sarà sorretta da un programma strutturato dal nostro sistema sanitario.

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