La pet therapy è una forma di terapia che impiega gli animali come parte integrante del processo di cura e riabilitazione di un individuo.
Il termine è stato coniato nel 1964 dallo psicologo Boris M. Levinson, il quale, durante una seduta, notò come il suo paziente fosse più incline a parlare quando il suo cane era presente. In Italia, invece, spesso si parla di “interventi assistiti con gli animali” (IAA).
Potrebbe sembrare che la nascita di questo particolare utilizzo degli animali risalga a tempi relativamente moderni. In realtà, si tratta di una pratica che ha origini molto antiche. Già dai tempi degli antichi Egizi e dei Greci, si pensava che gli animali avessero un grande potere curativo e terapeutico sulle persone. Anche verso la fine del 1700, in Inghilterra, e negli anni ‘40 del secolo scorso nella Croce Rossa americana, si possono riscontrare tracce di pet therapy.
I benefici
Già da molto tempo, quindi, l’uomo ha capito la grande utilità degli animali nel settore della salute fisica e mentale.
Molto semplicemente i cani, i gatti o chi per loro, non possono avere pregiudizi nei confronti di chi si trovano davanti, come spesso invece capita quando si tratta di relazioni umane.
L’efficacia nell’uso degli animali nelle terapie sta proprio in questo. Il paziente interagisce con l’essere vivente, considerandolo uguale a sé. E questo gli permette di rivalutare i propri schemi di interazione e socializzazione, relazionandosi in modo sano con l’animale.
Proprio per questo, i benefici della pet therapy sono molteplici e documentati, ad esempio:
- può aumentare l’autostima e la gratificazione di prendersi cura di qualcun altro
- può favorire il linguaggio e la comprensione di nuovi termini e azioni
- supporta i processi di socializzazione e interazione sociale
- può diminuire i livelli di ansia e la paura nei confronti degli animali
- stimola i processi mentali (memoria, associazione, elaborazione e confronto)
- può aiutare nella riabilitazione fisica
- aumenta le attività sensoriali (in caso di sordità e/o cecità)
- ha un effetto calmante e rilassante
- genera sensazioni di felicità e benessere
- riduce la pressione arteriosa e aumenta le difese immunitarie
- aumenta il senso di responsabilità
Come si potrà intuire, non ci sono controindicazioni. Stare a contatto con gli animali, se controllati e addestrati, è positivo sotto tanti aspetti.
In quali casi viene usata maggiormente?
La pet therapy, o terapia assistita dagli animali, viene utilizzata in una varietà di contesti per migliorare il benessere emotivo, fisico e psicologico delle persone. Alcuni dei casi in cui la pet therapy può essere utilizzata includono:
- Terapia in ambito sanitario: la pet therapy è spesso utilizzata in ospedali, case di cura e strutture di riabilitazione per aiutare i pazienti a recuperare da malattie o interventi chirurgici. Gli animali possono fornire conforto, ridurre lo stress e motivare i pazienti a partecipare attivamente alla terapia.
- Trattamento di disturbi mentali: la pet therapy può essere incorporata nel trattamento di disturbi mentali come la depressione, l’ansia e il disturbo da stress post-traumatico. L’interazione con gli animali può contribuire a migliorare l’umore, ridurre l’ansia e aumentare la fiducia in se stessi.
- Terapia pediatrica: la pet therapy è spesso utilizzata con bambini e adolescenti che affrontano problemi emotivi o comportamentali. L’interazione con animali può essere efficace nel creare un ambiente di fiducia e incoraggiare la comunicazione.
- Terapia per anziani: gli anziani possono beneficiare della pet therapy per combattere l’isolamento sociale, migliorare l’umore e aumentare il senso di benessere. Gli animali possono fornire compagnia e stimolare conversazioni.
- Terapia per disabilità fisiche: le persone con disabilità fisiche possono trarre vantaggio dalla pet therapy attraverso attività che coinvolgono gli animali, come la monta a cavallo terapeutica o la fisioterapia assistita da animali.
- Terapia in contesti educativi: la pet therapy può essere utilizzata nelle scuole e nei centri educativi per aiutare gli studenti a sviluppare abilità sociali, migliorare la concentrazione e gestire lo stress.
- Terapia per disturbi dell’autismo: alcuni individui con disturbi dello spettro autistico trovano beneficio nell’interagire con animali, poiché questa interazione può contribuire a migliorare la comunicazione e le abilità sociali.
- Riduzione dello stress sul luogo di lavoro: alcune aziende offrono sessioni di pet therapy per i dipendenti al fine di ridurre lo stress e migliorare il benessere generale in ambiente lavorativo.
- Terapia in situazioni di emergenza: in situazioni di emergenza o disastri, la pet therapy può essere utilizzata per aiutare le persone a far fronte allo stress e al trauma.
È importante notare che la pet therapy può essere adattata per soddisfare le esigenze specifiche dei singoli pazienti o clienti, e che gli animali coinvolti devono essere addestrati in modo appropriato e sottoposti a controlli veterinari regolari per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti.
Quali animali sono impiegati nella pet therapy?
Gli animali più diffusi nella pet therapy sono quelli che vengono comunemente definiti “da compagnia”, come i cani, i gatti, i cavalli e gli asini.
Ovviamente, ogni animale deve essere prima certificato da un veterinario, in modo da valutarne le capacità e i requisiti sanitari, comportamentali e attitudinali.
Ma ora andiamo a vedere più nel dettaglio quali tipologie di animali vengono impiegate nella pet therapy.
Le razze canine più adatte
Come già detto, la pet therapy può essere usata in svariate situazioni e per diverse patologie o età. In particolare, i cani da terapia sono molto coinvolti e ogni razza ha spesso una sua specializzazione.
Ad esempio, i Labrador, i Golden Retriever, i Terranova e i Pastori Tedeschi sono le razze più adatte per le sedute di pet therapy nelle scuole o nelle strutture di degenza.
Questo perché sono razze socievoli, che non si impauriscono quando si trovano in mezzo a molte persone e in luoghi apparentemente sconosciuti.
Ancora, per chi soffre di depressione, disturbi alimentari, ansia, attacchi di panico o sta semplicemente attraversando un periodo brutto della vita, il Cavalier King Charles Spaniel, il Bulldog Francese, il Terranova, il Labrador e il Golden Retriever sono le razze che possono essere più di aiuto. Questi cani, infatti, possiedono un carattere molto stabile e sono affettuosi.
Poi, per l’assistenza e la riabilitazione, i cani più adeguati sono: il Pastore Tedesco, il Labrador e il Golden Retriever. Queste razze sono pazienti e intelligenti, e riescono a capire quali sono le esigenze delle persone.
Infine, per le persone invalide o con malattie terminali i migliori cani da pet therapy sono: il Bobtail, il Pastore Scozzese e il Bovaro del Bernese, ma di nuovo il Pastore Tedesco, il Labrador e il Golden Retriever. Queste razze sono dolci e fedeli, e riescono ad essere presenti senza essere invadenti.

Quando servono i gatti?
Spesso si pensa al gatto come ad un animale anaffettivo e schivo. In realtà, è un animale che ha spesso bisogno di attenzioni e questo lo rende perfetto per la pet therapy.
Infatti, con i gatti è possibile instaurare un rapporto empatico significativo che permette di aumentare la responsabilità e la capacità di interazione.
L’impiego dei gatti è particolarmente indicato quando si ha a che fare con individui affetti da Alzheimer, vittime di traumi, pazienti oncologici e ragazzi con disabilità (in particolare da autismo).
In merito all’autismo, bisogna dire che i gatti sono molto utili perchè, essendo animali estremamente istintivi, aiutano chi ne è affetto a sviluppare più facilmente il senso di interazione e socializzazione, migliorando le capacità relazionali.
In generale, i benefici che può portare un gatto sono:
- Effetto calmante
- Buonumore
- Sviluppo dell’apprendimento e dell’empatia
- Aumento delle capacità comunicative
Le razze di gatto più adatte sono quelle comunemente considerate più docili, dolci e mansuete, come il Siamese, il Certosino, il Maine, il Ragdoll o lo Sphynx.

A cavallo o…ad asino!
I cavalli e gli asini sono spesso impiegati nella pet therapy grazie alla loro natura docile e alla loro capacità di instaurare relazioni positive con le persone. Ecco come vengono solitamente coinvolti nella terapia assistita dagli animali:
- Equitazione terapeutica: l’equitazione terapeutica è una forma di pet therapy che coinvolge il montare a cavallo come parte integrante del trattamento. Questa pratica è particolarmente utile per le persone con disabilità fisiche o neurologiche, poiché il movimento del cavallo può stimolare i muscoli e migliorare l’equilibrio e la coordinazione.
- Terapia con cavalli per problemi emotivi: interagire con i cavalli può essere benefico per le persone che affrontano problemi emotivi o psicologici. I cavalli sono animali sensibili e reattivi, e il lavoro con loro può aiutare le persone a sviluppare abilità di comunicazione, fiducia in se stesse e controllo delle emozioni.
- Terapia con asini: gli asini sono noti per la loro natura pacifica e rassicurante. Vengono spesso coinvolti nella pet therapy con bambini, anziani e persone con disturbi emotivi o comportamentali. Gli asini possono favorire un’atmosfera rilassante e aiutare le persone a superare l’ansia e lo stress.
- Attività di grooming e cura degli animali: una parte importante della pet therapy con cavalli e asini può comprendere attività come spazzolare, pettinare e prendersi cura degli animali. Queste attività possono promuovere il senso di responsabilità e la fiducia nei partecipanti.
- Terapia assistita da animali all’aperto: molte sedute di pet therapy con cavalli e asini si svolgono all’aperto, in un ambiente naturale. Questo permette ai partecipanti di connettersi con la natura e di sperimentare i benefici dell’aria aperta e del contatto con gli animali.
È importante notare che l’uso di cavalli e di asini nella pet therapy richiede un addestramento e una supervisione appropriati da parte di professionisti qualificati. Gli animali devono essere adeguatamente addestrati e gestiti per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti. Inoltre, la scelta tra cavalli e asini può dipendere dalle esigenze specifiche dei partecipanti e dagli obiettivi terapeutici.
Altri animali che stanno prendendo piede (o zampa) in Italia
Altri animali che si stanno facendo strada nella pet therapy sono i conigli, i porcellini d’india, i lama e gli alpaca.
Il coniglio è ottimo per la sua docilità e tranquillità. In italia, però, è ancora poco impiegato.
I porcellini d’india hanno un’elevata capacità di interagire spontaneamente con l’uomo, soprattutto se abituati fin da cuccioli ad essere manipolati. I lama e gli alpaca stanno lentamente prendendo piede in Italia nel settore della pet therapy. Grazie alla loro calma e al loro aspetto mansueto e socievole, possono essere dei validi candidati per le terapie assistite.
Come si svolge una seduta?
Una seduta di pet therapy può variare notevolmente a seconda degli obiettivi terapeutici, del tipo di animale coinvolto e delle esigenze dei partecipanti. Tuttavia, ecco una panoramica generale di come può svolgersi una seduta di pet therapy:
- Valutazione iniziale: prima di iniziare qualsiasi sessione di pet therapy, un professionista qualificato valuterà i partecipanti per determinare le loro esigenze e obiettivi terapeutici. Questa valutazione aiuta a pianificare le attività più appropriate e a garantire la sicurezza di tutti.
- Introduzione agli animali: i partecipanti vengono introdotti agli animali che saranno coinvolti nella seduta. Gli animali possono essere cani, gatti, cavalli, asini o altri, a seconda del contesto e delle preferenze. Durante questa fase, i partecipanti possono avere l’opportunità di familiarizzare con gli animali e stabilire un legame con loro.
- Attività con gli animali: durante la sessione, vengono svolte attività mirate con gli animali. Queste attività possono includere il grooming (spazzolare, pettinare, ecc.), l’interazione diretta con gli animali (ad esempio, giocare con un cane o cavalcare un cavallo), o attività terapeutiche specifiche progettate per raggiungere gli obiettivi terapeutici desiderati.
- Ad esempio, un bambino con autismo potrebbe essere incoraggiato a comunicare o sviluppare abilità sociali interagendo con un cane.
- Riflessione e discussione: dopo le attività con gli animali, i partecipanti e il terapeuta discutono le loro esperienze. Questo momento di riflessione può essere utile per esplorare emozioni, pensieri e sensazioni suscitate dalla sessione e per collegarle agli obiettivi terapeutici.
- Pianificazione futura: alla fine della seduta, il terapeuta può pianificare sessioni future o stabilire obiettivi per il trattamento a lungo termine. La frequenza e la durata delle sessioni variano in base alle esigenze individuali.
- Monitoraggio e valutazione: nel corso delle sessioni successive, il progresso dei partecipanti viene monitorato e valutato. Questo aiuta a determinare l’efficacia della pet therapy e apportare eventuali modifiche al trattamento.
- Coinvolgimento dei caregiver: se i partecipanti sono bambini o persone con bisogni speciali, i caregiver possono essere coinvolti nella seduta o ricevere istruzioni su come supportare l’esperienza terapeutica a casa.
Quanto può costare una seduta?
Il costo di una seduta di pet therapy può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui:
- Tipo di terapeuta o professionista: il costo può variare a seconda del tipo di terapeuta o professionista coinvolto nella pet therapy. Terapisti qualificati, psicologi, istruttori di equitazione terapeutica e altri professionisti possono avere tariffe diverse.
- Durata della seduta: la durata di una seduta di pet therapy può variare da pochi minuti a diverse ore. Le tariffe possono essere stabilite in base alla durata della sessione.
- Tipo di animale coinvolto: il tipo di animale impiegato nella pet therapy può influenzare il costo. Ad esempio, le sessioni con cavalli o altri animali più grandi possono essere più costose rispetto a sessioni con cani o gatti. Infatti, le sessioni di equitazione terapeutica, che coinvolgono cavalli, potrebbero costare tra 50 e 150 euro o più a sessione. Mentre le sedute individuali con un cane o un gatto potrebbero costare tra 30 e 100 euro a sessione.
- Località geografica: le tariffe possono variare significativamente in base alla regione geografica. In alcune zone, i servizi di pet therapy potrebbero essere più costosi rispetto ad altre.
- Obiettivi terapeutici: il costo può anche essere influenzato dagli obiettivi terapeutici specifici e dalla complessità del trattamento.
- Numero di partecipanti: se la pet therapy coinvolge più partecipanti, il costo può variare in base al numero di persone coinvolte. Le sessioni di pet therapy di gruppo potrebbero essere più accessibili e costare tra 20 e 60 euro a sessione.
È importante notare che alcune sedute di pet therapy potrebbero essere coperte da assicurazioni sanitarie o da programmi di assistenza sociale, a seconda delle circostanze individuali e delle leggi locali. Prima di iniziare la pet therapy, è consigliabile consultare il terapeuta o il professionista per ottenere informazioni dettagliate sulle tariffe e sulle opzioni di pagamento disponibili.