La Sport Diplomacy è una branca della Public Diplomacy – al pari della Diplomazia Culturale – e una forma di soft power che mira a migliorare i rapporti tra paesi stranieri attraverso le diverse discipline sportive.
Nonostante l’espressione “sport diplomacy” non abbia una definizione ben precisa, con queste due parole si vuole indicare il ruolo che lo sport occupa nelle relazioni internazionali. Questa pratica ha origini antichissime, già dai primi giochi olimpici dell’Antica Grecia, quando si dichiarava una tregua tra le potenze del Peloponneso per poter alleviare il malcontento tra i popoli attraverso delle gare amichevoli. Con la diffusione sempre maggiore dello sport in tutto il mondo, è emerso in modo evidente il suo legame con la politica come forma di diplomazia e abbiamo numerosi esempi pratici a sostegno di questa visione.
Vedremo nei paragrafi successivi gli effetti della Sport Diplomacy e come questa abbia consentito di rinsaldare i rapporti tra paesi, superare e gestire conflitti o sensibilizzare il mondo sui diritti a delle minoranze.
Finalità
Abbiamo parlato in un altro articolo dell’Art Diplomacy e di come questa fosse un veicolo fondamentale per influenzare popoli stranieri ed affermare il proprio modello socio-culturale, nonché la propria ideologia. La Sport Diplomacy segue lo stesso principio e le nazioni che se ne avvalgono possono mettere in risalto la propria superiorità atletica attraverso esibizione amichevoli. Ma questa forma di potere morbido va ben oltre il vanto delle doti dei propri campioni.
Lo sport da sempre muove le masse ed è capace di unire le persone sotto un unico ideale: non a caso durante i Mondiali di calcio siamo tutti “fratelli”…o quasi. Esibizioni di ogni genere sono state sfruttate mediaticamente come uno “scontro” tra ideologie, come l’emblema di due mondi che collidono. Nonostante quello che si dice, non è sempre e solo “lo sport a vincere”: il vincitore può tranquillamente essere un’ideologia e l’atleta vittorioso, il portavoce e ambasciatore della Nazione che rappresenta.
Tuttavia, dallo scontro non sempre nasce conflitto, anzi, lo sport è stato capace di unire laddove ogni altra manovra diplomatica ha diviso. Nazioni in conflitto si sono sedute insieme per assistere ad una partita di baseball e in più di un’occasione il mondo intero è rimasto col fiato sospeso mentre assisteva alle più svariate esibizioni sportive.
Se ancora non è chiara l’importanza della Sport Diplomacy, gli esempi che seguono aiuteranno sicuramente a comprenderla.
Esempi Concreti
Di seguito abbiamo raccolto 10 esempi concreti di Sport Diplomacy per dimostrare come questa forma di soft power possa alterare gli equilibri internazionali e creare svolte diplomatiche tra nazioni.
1. Olimpiadi
I Giochi Olimpici sono forse l’emblema della Sport Diplomacy. Come detto in precedenza, originariamente la competizione che si teneva nella città di Olimpia veniva indetta per unire i popoli e regalare a tutti un momento di svago all’insegna dello sport. Nei giorni dei giochi veniva instituita una tregua tre le nazioni in guerra per permettere a tutti di assistere all’evento.
Oggi il senso delle Olimpiadi non è molto diverso e sebbene in diverse occasioni la competizione non ha fermato i conflitti, i giochi sono aperti alla maggior parte delle Nazioni del mondo e sono un importantissimo momento di incontro tra culture diverse, dove quella ospitante ha l’opportunità di mettere in mostra i valori della società.
2. North & South Korea
Nel gennaio del 2018, la Corea del Nord ha acconsentito a un’unione con la sorella del Sud in nome dello sport. Durante i giochi invernali di Pechino, la Corea ha sfilato sotto un’unica bandiera e la squadra femminile di Hockey era composta da atlete di entrambe le nazioni. Nonostante l’accordo trovato per i giochi, non si hanno avuto effetti positivi sugli attriti storici tra la Corea del Nord e quella del Sud, nondimeno la Sport Diplomacy ha dimostrato di saper creare un’apertura da non sottovalutare.
3. Cricket Diplomacy
Per l’India e il Pakistan, il Cricket è quello che per noi è il Calcio. Tra queste due nazioni non scorre buon sangue e sono state combattute numerose guerre con spargimenti di sangue su entrambi i fronti. Il fatto che nel 1978 sia stato disputato un incontro di Cricket tra India e Pakistan, è già di per sé un risultato diplomatico di tutto rispetto. A rendere questo evento ancora più importante dal punto di vista delle relazioni internazionali, è il fatto che all’incontro hanno assistito i leader delle due potenze, i quali hanno così potuto instaurare un dialogo.
4.Wrestling tra Stati Uniti e Iran
La disciplina più seguita in Iran è il wrestling e quando nel 1989 il campione Ali Reza-Soleimani sconfisse l’avversario americano durante i mondiali di lotta libera, aggiudicandosi il titolo, questo ebbe un grande impatto per gli avvenimenti futuri.
Nel 1998, il presidente Mohammad Khatami, invitò 16 atleti statunitensi in Iran per partecipare ad una competizione di wrestling. Questo preciso avvenimento segna un primato per le due nazioni in quanto è stata la prima volta dopo circa venti anni (più o meno dallo scoppio della rivoluzione islamica) che degli atleti americano hanno potuto visitare l’Iran. In questo caso lo sport ha aiutato ad allentare la tensione tra due potenze in conflitto.
4. Ping Pong Diplomacy
L’esempio della Ping-Pong Diplomacy segna la nascita della diplomazia sportiva. In piena Guerra Fredda, una partita di Ping Pong è stata fondamentale per creare un’apertura e instaurare una relazione tra Cina e Stati Uniti.
Gli atleti di Tennis Tavolo americani furono invitati nella Cina comunista per prendere parte al “31esimo campionato mondiale di Ping Pong” e lo stesso Nixon fu invitato per assistere. Entrambe le superpotenze stavano cercando un modo per allentare la tensione e risollevare i rapporti e trovarono nello sport un campo neutro e comune dal quale cominciare. Persino Forrest Gump cita questo avvenimento (romanzato) nel raccontare la sua storia e quella degli Stati Uniti.
5. Chess Diplomacy
Per l’Unione Sovietica, gli scacchi sono stati una disciplina estremamente importante e un mezzo per dimostrare la supremazia intellettuale del regime comunista. Nel 1974, il campione indiscusso Boris Spassky, perse una partita contro l’americano Bobby Fischer durante i campionati mondiali di scacchi.

L’avvenimento fu estremamente importante perché la sconfitta sovietica avvenne dopo un lungo periodo di dominio indiscusso in questo campo e segnò per gli americani un momento di svolta, non solo legato al gioco.
6. Hockey Diplomacy
Con l’espressione Hockey Diplomacy, ci si riferisce ad una serie di incontri di questa disciplina che si sono disputati tra il Canada e l’Unione Sovietica in piena Guerra Fredda. Grazie a questi incontri sul ghiaccio, giocati nel 1972, i rapporti tra le due nazioni hanno iniziato a prospera, distendendo il clima glaciale di quegli anni. Due culture e due differenti visioni politiche che lasciano da parte le differenze per godersi uno spettacolo capace di aggregare.
7. Armenia-Turchia
Nel 2008 Armenia e Turchia si sono incontrate sui campi da calcio dimostrando ancora una volta l’importanza della Sport Diplomacy. Le due nazioni sono ai ferri corti dal 1915, a causa degli eventi che hanno portato al genocidio degli armeni da parte dei turchi, i quali hanno sempre respinto questa versione.
La partita che ha riconciliato almeno parzialmente le due potenze è nata dalla volontà del presidente armeno Serzh Sargsyan, il quale ha invitato Abdullah Gul, il presidente turco, ad assistere al match tra le due squadre nazionali nello Yemen. L’evento fu visto da molti come un gesto simbolico per tentare di normalizzare i rapporti tra i due mondi.
8. Havana Baseball
Cuba e Stati Uniti non sono mai stati amici per la pelle, e dalla rivoluzione cubana del ’59, i rapporti sono andati deteriorandosi. Lo sport è servito anche in questo caso a creare dialogo e non a caso è stato proprio il presidente americano Barack Obama, grande appassionato di sport, a sfruttare l’occasione.

Raul Castro e Obama hanno assistito insieme, in un’atmosfera distesa e lontana dalle sale presidenziali, ad un match di Baseball in Havana, con l’intento di migliorare i rapporti tra le due realtà.
9. Colin Kaepernick
Lo sport è stato spesso l’emblema della rivalsa per moltissime minoranze. Lo sa bene Colin Kaepernick, stella del football americano che ha intrapreso la sua personale crociata per manifestare in modo pacifico contro i soprusi che tutt’oggi dilagano negli Stati Uniti, soprattutto da parte della polizia nei confronti della popolazione nera. Per ben tre volte è stato l’unico a rimanere seduto durante l’inno nazionale che di consuetudine viene intonato prima delle partite. Questo gesto gli è costato tantissimo poiché non ha più ricevuto ingaggi, ma la sua azione non è passata inosservata e ha influenzato moltissimi altri atleti e tantissime altre persone. La Nike ne ha fatto addirittura un simbolo nel 2018.
10. Hitler e Jesse Owens
Anche Adolf Hitler nel ’39 ha intrapreso un’azione di Sport Diplomacy, quando ha deciso di sfruttare i giochi olimpici di Berlino per mostrare la superiorità dei tedeschi. L’esito non fu quello sperato e al contrario, fu l’atleta afroamericano Jesse Owens a superare in abilità gli altri contendenti, vincendo ben quattro medaglie d’oro. È iconico il gesto di Owens e altrettanto iconico l’episodio che mandò un forte segnale in tutto il mondo.
Riflessioni
Lo sport è senza dubbio una delle cose che più di tutte riesce a unire.
Come abbiamo visto dagli esempi pratici, più volte sport e politica si sono incontrati, sia per intenti ben precisi, che involontariamente. Non sempre i risultati sperati sono quelli ottenuti, ma innegabile che attraverso la Sport Diplomacy è possibile aprire dialoghi e creare scenari altrimenti impensabili.