GrowBot e Plantoid: come la natura ispira le ICT

La natura che ci circonda è da sempre fonte di ispirazione per l’uomo. È stata dipinta, fotografata, descritta in poesie e romanzi, ma oggi è anche la musa ispiratrice della biorobotica e della robotica soffice. Entrambe queste discipline si focalizzano sul creare dispositivi tecnologici ispirati alla natura e alle sue qualità, utilizzando materiali morbidi e capaci di allungarsi o deformarsi proprio come le piante.

Due dei più interessanti progetti di soft robotics nascono proprio in Italia: GrowBot e Plantoid.

Growbot, come suggerisce il nome, è un robot capace di crescere. GrowBot si ispira alla crescita delle piante rampicanti, le quali sono in grado di crescere lungo una superficie propagandosi in direzioni differenti grazie a un sistema di fluidi presenti all’interno della pianta, che i ricercatori hanno replicato in GrowBot tramite l’impiego di un liquido con particelle ionizzate. Questi robot potranno essere integrati all’interno di smart cities, impiegati in ambito architettonico o nell’esplorazione di aree archeologiche.

Plantoid è un robot che imita le radici delle piante: penetra nel terreno e tramite dei sensori posti sulle sue ramificazioni è in grado di monitorarne i parametri ambientali (ad esempio la presenza di sostanze inquinanti). È facile immaginare l’impiego di questa tecnologia anche per analizzare la composizione del suolo di altri pianeti, come sottolineato dalla sua creatrice Barbara Mazzolai.

Per la loro capacità di adattare la propria crescita all’ambiente in cui si trovano, le piante rappresentano un modello di ispirazione per le tecnologie del futuro. Queste scoperte ci mostrano come possiamo continuamente meravigliarci del mondo che ci circonda e imparare da esso.

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