Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023

Ogni 25 novembre, o in prossimità di questa data, le piazze si colorano di rosa, di rosso, di viola e un grido irrompe nelle maggiori città italiane: “Siamo il grido, altissimo e feroce, di tutte quelle donne che più non hanno voce”.

Questo perché il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questa ricorrenza invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più inaccettabili violazioni dei diritti umani.

La data del 25 novembre non è stata scelta a caso: commemora il brutale assassinio delle sorelle Mirabal. Le sorelle erano considerate delle rivoluzionarie nella Repubblica Domenicana, si ribellarono al potere dittatoriale, per cui nel 1960 vennero torturate e assassinate.

Durante questa giornata, si organizzano incontri, attività, manifestazioni e campagne volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla portata devastante della violenza contro le donne

Cartellone contro la violenza di genere

Nel 2020 il Parlamento Europeo ha illuminato i propri edifici di arancione: colore scelto come simbolo della speranza di un avvenire migliore, senza violenze. 

L’obiettivo era sensibilizzare i cittadini UE sulla violenza di genere attraverso la campagna “Orange the World”, “tingiamo il mondo di arancione”. La campagna prevedeva la creazione di eventi a tema con questo colore, tra cui appunto l’illuminazione degli edifici istituzionali.

In Italia, ogni anno l’organizzazione “Non Una Di Meno” coordina giornate di mobilitazione nell’intero stivale. I cortei si compongono di momenti di interventi da parte di realtà dei territori, cori, e musica

Questi momenti uniscono le donne in un sentimento di solidarietà, di sorellanza, riducendo il senso di isolamento e paura.

In generale, amministrazioni locali e istituzioni pubbliche in tutta Italia organizzano attività di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale. È un momento per informarsi e partecipare attivamente alla lotta contro la violenza di genere.

Forme di Violenza di Genere

Secondo l’Articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, emanata dall’Assemblea Generale nel 1993, la violenza di genere è “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata”.

Il problema della violenza di genere è ancora molto presente in Italia e nel mondo. Solo nel nostro paese nel 2023, da Gennaio a Ottobre, sono morte 100 donne, tutte vittime di femminicidi.

Possiamo suddividere le diverse forme di violenza in cinque categorie:

1. Violenza sessuale

Nella normativa nazionale, la violenza sessuale è definita come l’uso della forza, minacce o abuso di autorità per costringere un’altra persona a compiere o subire atti sessuali. Questo comprende lo stupro e le molestie sessuali. Nel febbraio 1996, la violenza sessuale è stata riconosciuta come un “crimine contro la persona” anziché un “crimine contro la morale pubblica”.

2. Violenza fisica

La violenza fisica varia da forme relativamente lievi a molto gravi e può includere minacce, spinte, strattonamenti, percosse, schiaffi, calci, minacce con armi, tentativi di strangolamento, soffocamento e bruciature. 

3. Violenza psicologica

La violenza psicologica comprende una serie di comportamenti tra cui denigrazione, controllo del comportamento, segregazione, umiliazioni, insulti, intimidazioni e restrizioni finanziarie imposte dal partner. Questa forma di violenza può includere limitazioni nei rapporti con la famiglia o gli amici, controllo su come vestirsi o comportarsi e impedire di uscire da soli. 

4. Violenza economica

La violenza economica include l’impedimento di conoscere il reddito familiare, di avere una carta di credito o un bancomat, o di gestire il proprio denaro. Questa forma di violenza implica anche il controllo costante delle spese. Nella legislazione italiana, questa forma di violenza può essere associata a reati come violazione degli obblighi di assistenza familiare, sottrazione dell’assegno divorzile, danneggiamento, appropriazione indebita ed estorsione.

5. Stalking

La legge italiana del 2009 ha regolamentato gli atti persecutori noti come stalking, che possono colpire sia uomini che donne. Per essere considerati stalking, tali comportamenti devono essere ripetuti nel tempo e causare ansia e paura nella vittima, al punto da influenzare la sua vita quotidiana. La legge italiana punisce il reato di stalking con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Violenza di genere

La Convenzione di Istanbul

La Convenzione di Istanbul è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante volto a creare un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. Afferma che la violenza contro le donne costituisce una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione. 

Gli obiettivi principali della Convenzione comprendono la prevenzione della violenza di genere, la protezione delle vittime, il perseguimento dei reati legati alla violenza di genere, la promozione della cooperazione internazionale e il monitoraggio dell’attuazione della Convenzione da parte degli Stati aderenti attraverso il Gruppo di esperti sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO). 

Per garantire una rapida ratifica della Convenzione, il Parlamento italiano ha approvato la legge per introdurre ulteriori misure finalizzate a contrastare la violenza di genere, tra cui l’istituzione di una aggravante comune per i reati legati alla violenza domestica e la modifica del reato di stalking.

I Dati sulla Violenza di Genere

I dati ISTAT delineano un quadro preoccupante. Nel complesso, il 31,5% delle donne tra i 16 ei 70 anni (equivalente a 6.788.000 donne) ha subito, almeno una volta nella vita, una forma di violenza fisica o sessuale. Questi dati includono il 20,2% che ha subito violenza fisica, il 21% che ha subito violenza sessuale, e il 5,4% che ha subito forme gravi di violenza sessuale, come lo stupro e il tentato stupro.

La violenza fisica o sessuale da parte di partner o ex partner coinvolge il 13,6% delle donne. Di queste, il 5,2% (equivalente a 855.000 donne) ha subito violenza fisica da un partner attuale, mentre l’18,9% l’ha subita da un ex partner

La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato ha interrotto la relazione a causa della violenza subita, con il 68,6% che afferma che è stata la principale ragione per la separazione. Il 24,7% delle donne ha subito almeno una forma di violenza fisica o sessuale da uomini diversi dai partner. Questo coinvolge il 13,2% di donne che ha subito violenza da estranei e il 13% da persone conosciute, tra cui il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.

Un numero significativo di donne ha anche subito atti persecutori o stalking. Si stima che il 21,5% delle donne tra i 16 ei 70 anni (pari a 2.151.000) abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nel corso della propria vita. Le donne che hanno subito stalking da altre persone sono il 10,3% dei casi, per un totale di circa 2.229.000 donne. Complessivamente, circa il 16,1% delle donne in Italia ha subito stalking da parte di qualsiasi autore.

Donna vittima di violenza

Cosa fare in caso di violenza?

È fondamentale essere informati su come prevenire la violenza e su come fornire assistenza alle vittime. 

Cosa fare se sei una vittima di violenza

Se sei vittima di violenza, non affrontare la situazione da sola, chiedi aiuto alle persone che ti sono vicine, e contatta i servizi di emergenza e consulta i servizi di sostegno.

Servizi di Emergenza: 

  • Chiama il 112: chiamare il numero di emergenza senza esitare, né rimandare in caso di: aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica; violenza psicologica; se si sta fuggendo con i figli (si evita in questo modo una denuncia per sottrazione di minori); se il maltrattante possiede armi.
  • Chiama il numero antiviolenza e antistalking 1522: il numero di pubblica utilità è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. 
  • Scarica l’App 1522: disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. E’ possibile chattare anche attraverso
  • Visita il sito ufficiale del numero anti violenza e antistalking.
  • Recati al Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori socio sanitari del Pronto Soccorso, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza.

Servizi di Sostegno:

Cosa fare se conosci una vittima di violenza

  • Ascolta e sostieni: ascolta la vittima, senza giudicare, e offri il tuo sostegno emotivo.
  • Fornisci informazioni sulla disponibilità di rifugi, servizi di assistenza e organizzazioni di supporto.
  • Non minimizzare la situazione né colpevolizzare la vittima. La violenza è sempre responsabilità dell’aggressore.

Come Contribuire alla Prevenzione della Violenza

  • Partecipazione Attiva: partecipa attivamente alle campagne di sensibilizzazione e alle iniziative contro la violenza sulle donne, come quelle organizzate per il 25 novembre.
  • Supporto Finanziario: dona a organizzazioni che lottano contro la violenza e forniscono assistenza alle vittime.
  • Advocacy: sollecita i tuoi rappresentanti politici a promuovere leggi e politiche di tutela delle donne vittime di violenza.
  • Educazione Continua: continua a educarti su questo tema e incoraggia gli altri a fare lo stesso.

La violenza sulle donne è un problema che riguarda tutti noi. È fondamentale lavorare insieme per prevenirla, fornire supporto alle vittime e creare una società più sicura ed equa per tutte.

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