Desarc – Maresanus, il progetto italiano per ripristinare la salute dei mari

L’aumento del livello di anidride carbonica nell’atmosfera è provocata dall’uso di combustibili fossili e dal processo di deforestazione, che negli ultimi anni ha subìto un vertiginoso aumento, con il conseguente aumento delle temperature.

È stato redatto un rapporto speciale dell’IPCC sugli impatti del riscaldamento globale di 1,5 °C sopra i livelli preindustriali e i relativi percorsi di emissione globale di gas serra, nel contesto del rafforzamento della risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico, dello sviluppo sostenibile e degli sforzi per sradicare la povertà, che mostra chiaramente le conseguenze dell’aumento della temperatura per gli ecosistemi.

L’aumento dell’anidride carbonica comporta l’acidificazione delle acque dei mari: una condanna a morte per gli ecosistemi che si preservano grazie a delicatissimi equilibri chimici, oltre che fisici e biologici.

Per contrastare i fenomeni di riscaldamento e acidificazione è nato il progetto Desarc – Maresanus, che utilizza del materiale organico e biomasse per produrre sostanze basiche che contrastino l’acidità delle acque, in particolare della calce.

Gli enti coinvolti nel progetto sono:

  • Il Politecnico di Milano
  • Fondazione Centro euro – Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
  • CO2APPS
  • Amundi

Il progetto, come è possibile leggere dal sito si articola in quattro linee:

Linea 1 – Dimensionamento e ottimizzazione del processo per la rimozione di CO2 dall’atmosfera: effettua studi e ricerche finalizzate alla definizione e dimensionamento degli aspetti tecnici ed economici del processo, considerando diverse configurazioni di utilizzi di biomasse o altre risorse energetiche, di generazione di prodotti da utilizzare a fini energetici, di tipologie di stoccaggio di CO2 e di modalità spargimento di prodotti alcalini per contrastare l’acidificazione del mare.

Linea 2 – Valutazione degli aspetti ambientali e dei costi del processo: effettua la valutazione dettagliata dei vantaggi ambientali (tramite l’analisi del ciclo di vita, LCA) e dei costi del processo (OPEX, CAPEX, etc.), nelle diverse configurazioni.

Linea 3 – Efficacia del processo nel contrastare l’acidificazione degli oceani e rimuovere CO2 atmosfericavaluta il potenziale contributo del processo nella riduzione del trend di acidificazione del mare Mediterraneo, assorbendo nel contempo COdall’atmosfera, valutando diverse strategie operative, tramite l’utilizzo i modelli sia fluodinamici (per valutare le dinamiche di dispersione nella scia delle navi) si tramite modellistica numerica per descrivere la circolazione fisica ed i processi biogeochimici del Mare Mediterraneo ad una risoluzione di 1/16 di grado (~6 Km).

Linea 4 – Attività di comunicazione e disseminazione: tramite partecipazione a convegni e la redazione di articoli scientifici e divulgativi sull’oggetto della ricerca.

Spesso il fenomeno dell’acidificazione, risiede all’ombra dell’aumento delle temperature, pur avendo la medesima origine e la medesima causa, cioè l’aumento di anidride carbonica.

L’acidificazione, cioè la diminuzione del valore del pH oceanico, ha numerose conseguenze sulla vita di molti organismi.

Numerose specie infatti, dipendono dalla calcificazione, processo connesso a un pH dal valore elevato (quindi, non acido), per la loro sopravvivenza.

La costruzione delle strutture biologiche è fortemente compromessa nelle acque acide, con conseguente esposizione e vulnerabilità di tanti esseri viventi, che apportano quindi uno squilibrio nella catena alimentare e quindi nell’equilibrio dell’ecosistema.

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