Treni e Aerei: l’impatto ambientale del trasporto pubblico

La lotta al cambiamento climatico si combatte ormai da decenni e su più fronti. C’è chi si ritrova a fare attivismo sia nelle piazze che online, ma anche chi, agendo nel suo piccolo, sceglie di acquistare un’auto elettrica. Proprio a proposito dei mezzi di trasporto, il dibattito sul tema si è riacceso negli ultimi mesi. Nel mese di maggio infatti, in Francia è entrata in vigore una legge che vieta i voli nazionali a corto e medio raggio, incentivando il trasporto ferroviario. 

Il tema dei consumi di treni e aerei è un argomento caldo già da parecchi anni in relazione ai fenomeni di cambiamento climatico. In particolare, potremmo dire che la diffusione capillare dei treni ad alta velocità ha spinto sia i cittadini che i governi ad investire su un metodo di spostamento alternativo ai classici aerei. 

Quale scegliere tra i due e perché?

Se devi viaggiare in Europa, ti sei mai chiesto quale mezzo di trasporto sia più conveniente ed ecologico tra il treno e l’aereo? La risposta non è così semplice come potrebbe sembrare, perché dipende da molti fattori, tra cui il costo, il tempo, le emissioni di CO2 e le politiche fiscali e ambientali dei vari paesi.

Treno alta velocità

Il costo dei biglietti

Come avrete avuto modo di constatare durante i vostri viaggi, i biglietti aerei tendono ad essere più economici di quelli ferroviari, soprattutto se si prenota con anticipo e si sceglie una compagnia low-cost. Ciò avviene perché le compagnie aeree godono di molteplici vantaggi fiscali, come l’esenzione dall’IVA e dalle tasse sul carburante, che le rendono più competitive rispetto ai treni. Secondo un report di Greenpeace, in Europa i treni costano addirittura il doppio degli aerei, con una differenza media di 79 euro per un viaggio di andata e ritorno.

Inoltre, i treni sono spesso soggetti a ritardi, scioperi e disservizi, che ne riducono l’attrattiva e la affidabilità. Per esempio, in Italia il treno ad alta velocità Frecciarossa ha registrato nel 2022 una puntualità media del 76%, mentre quella delle compagnie aeree nazionali è stata del 90%.

Il tempo di percorrenza

Un altro fattore che influisce sulla scelta tra treno e aereo è il tempo di percorrenza. Ovviamente, l’aereo è più veloce del treno, ma bisogna considerare anche il tempo necessario per raggiungere l’aeroporto, effettuare il check-in, passare i controlli di sicurezza e attendere l’imbarco. Va poi presa in considerazione la distanza: gli aeroporti sono spesso situati fuori dalle città, mentre le stazioni ferroviarie sono più centrali e ben collegate con i mezzi pubblici.

Per questo motivo, per alcune tratte brevi o medie, il treno può essere più vantaggioso dell’aereo in termini di tempo. Per esempio, da Parigi a Lione ci vogliono circa due ore in treno contro quattro in aereo (considerando anche i tempi accessori spiegati prima), mentre da Roma a Milano ci vogliono tre ore in treno rispetto a cinque in aereo.

Le emissioni di CO2

Il terzo fattore da tenere in conto è l’impatto ambientale dei due mezzi di trasporto. Qui non c’è dubbio: l’aereo è molto più inquinante del treno, sia per le emissioni dirette di CO2 che per quelle indirette legate alla produzione e al consumo di energia. Secondo i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, nel 2020 il trasporto aereo ha emesso 118 milioni di tonnellate di CO2 nell’Unione europea, mentre il trasporto ferroviario ne ha emesse solo 16 milioni.

In media, un passeggero che viaggia in aereo produce 285 grammi di CO2 per chilometro, mentre uno che viaggia in treno ne produce solo 14 grammi. Questo significa che un viaggio da Parigi a Berlino in aereo comporta una emissione di 144 kg di CO2 per persona, mentre lo stesso viaggio in treno ne comporta solo 7 kg.

Le politiche fiscali e ambientali

Per ridurre le emissioni di CO2 e favorire la transizione verso una mobilità più sostenibile, alcuni paesi europei hanno adottato delle misure per disincentivare l’uso dell’aereo e incentivare quello del treno:

  • La Francia ha introdotto una tassa ecologica sugli aerei che varia da 1,5 a 18 euro a seconda della classe e della destinazione del volo. Ha inoltre vietato tre tratte aeree interne che possono essere sostituite dai treni.
  • La Germania ha aumentato la tassa sulle emissioni di CO2 per i voli da 7,38 a 13,03 euro per i voli nazionali e da 23,05 a 33,01 euro per i voli internazionali. Allo stesso tempo, ha ridotto l’IVA sui biglietti ferroviari dal 19% al 7%.
  • La Svezia ha introdotto una tassa sui voli che varia da 6 a 40 euro a seconda della distanza del volo e lanciato un programma per potenziare la rete ferroviaria e aumentare la frequenza e la velocità dei treni.

Un altro problema dei treni è la loro rete ferroviaria, che spesso è obsoleta, inefficiente e insufficiente a coprire le esigenze di mobilità. Molti paesi europei hanno investito poco nella manutenzione e nell’ammodernamento delle infrastrutture ferroviarie, preferendo puntare sugli aeroporti e sulle autostrade.

Questo ha causato ritardi, guasti e disservizi che hanno minato la qualità del servizio e la sicurezza dei passeggeri. Non è un misterio che proprio l’Italia sia tristemente nota per l’inadeguatezza della sua rete ferroviaria. 

Tuttavia, Greenpeace porta alla luce una triste realtà che non fa altro che aumentare le disparità tra i due settori: secondo un report infatti, nel 2020 l’Unione Europea avrebbe destinato ben 37 miliardi di euro al settore aereo e solo 1 miliardo al settore ferroviario.

aereo vista dal finestrino

Oltre a dover necessariamente ribilanciare la distribuzione dei fondi, sono necessarie delle azioni concrete da parte dei governi e delle istituzioni europee. Alcune proposte sono:

  • Ridurre o eliminare le agevolazioni fiscali per le compagnie aeree e introdurre una tassa sulle emissioni di CO2 per gli aerei.
  • Aumentare gli investimenti nella rete ferroviaria, migliorando la sua efficienza, sicurezza e capillarità.
  • Vietare o limitare le tratte aeree brevi che possono essere sostituite dai treni.
  • Introdurre dei “biglietti climatici” per i treni: si tratta di una misura che mira a rendere i trasporti pubblici più convenienti e accessibili per le persone, incentivando così una mobilità più sostenibile e a basso impatto ambientale. Si tratta di biglietti o abbonamenti che permettono di viaggiare su tutti i mezzi di trasporto pubblico di un paese o di una regione, compresi i treni, a un prezzo molto inferiore rispetto a quello delle tariffe tradizionali. Alcuni paesi europei, come la Germania, l’Austria, il Lussemburgo e la Spagna, hanno già introdotto o sperimentato i biglietti climatici, ottenendo risultati positivi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 , decongestionamento del traffico e risparmio economico per le famiglie. In Italia, invece, i biglietti climatici non sono ancora una realtà, ma sono sostenuti da alcune organizzazioni ambientaliste, come Greenpeace, che chiedono ai governi di finanziare questa iniziativa con i fondi destinati ai sussidi alle industrie fossili. 

Queste misure potrebbero contribuire a ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e a promuovere una cultura del viaggio più responsabile e consapevole.

La Francia fa da pioniera in Europa

Alcuni paesi europei hanno già adottato alcune di queste iniziative. Come già citato, la Francia ha approvato una legge che vieta tre tratte aeree interne che possono essere sostituite dai treni in meno di due ore e mezza. 

Si tratta di una misura proposta dal governo francese nel 2021 e approvata dal parlamento e dalla Commissione Europea. La legge, entrata in vigore il 23 maggio 2023, vieta tre tratte aeree che possono essere percorse in treno in meno di due ore e mezza: Parigi Orly-Bordeaux, Parigi Orly-Nantes e Parigi Orly-Lione.

Le compagnie aeree che non rispettano il divieto sono soggette a sanzioni. Si tratta del primo paese europeo ad adottare una misura del genere, che mira a favorire una mobilità più sostenibile e a ridurre la dipendenza dal petrolio.

L’obiettivo è di ridurre del 40% le emissioni del settore aereo entro il 2030. Anche altri paesi, come la Germania, l’Olanda e la Spagna, stanno puntando sui treni veloci per collegare le principali città e sostituire i voli brevi. 

Aerei in aeroporto

E fuori dai nostri confini?

Nel mondo, invece, la situazione è molto diversa. Il trasporto aereo è in forte crescita, soprattutto in paesi come la Cina, l’India e il Brasile. Questo significa che le emissioni globali del settore aumenteranno sempre di più, annullando gli sforzi fatti in Europa per ridurle. Secondo uno studio dell’International Council on Clean Transportation, il trasporto aereo è responsabile del 2,4% delle emissioni globali di CO2, ma anche del 5% del riscaldamento globale causato dall’uomo.

Per contrastare questo fenomeno, sarebbe necessario un accordo internazionale che imponga dei limiti alle emissioni del settore e promuova lo sviluppo di tecnologie più pulite e innovative.

Il tempo stringe e sono già tante le promesse che la comunità europea fatica a mantenere, ma sembra che nel campo del trasporto pubblico qualcosa si stia muovendo nella direzione giusta.

Il cambiamento climatico è una realtà purtroppo tangibile, come lo sono le conseguenze sul pianeta e sulle persone. Alle tante opzioni che abbiamo per fare la differenza nel nostro piccolo, oggi abbiamo anche modi più sostenibili e responsabili per spostarci ed organizzare i nostri viaggi. 

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