Rigenerazione urbana: significato

Il termine “rigenerazione urbana” indica un processo di trasformazione di determinate aree cittadine, che si caratterizza per un insieme di azioni volte a recuperare zone degradate, abbandonate o il cui potenziale non viene pienamente sfruttato.

Quando si pensa alla rigenerazione urbana, si tende a immaginare semplicemente la costruzione di nuovi edifici in un territorio abbandonato. In realtà, la rigenerazione urbana è un intervento che coinvolge anche la sfera culturale e sociale.

Il fine ultimo della rigenerazione urbana, infatti, è quello di restituire ai cittadini un territorio che possa essere vissuto al meglio, sia dal punto di vista ambientale, sia da quello culturale.

Per questo motivo, la rigenerazione urbana può portare anche all’attivazione di nuovi servizi, alla creazione di nuovi spazi dedicati alla vita del quartiere e alla realizzazione di iniziative che offrono possibilità di socializzazione ai cittadini.

Il punto di partenza fondamentale di questo processo, dunque, sta nel comprendere i bisogni dei cittadini stessi: gli interventi di rigenerazione urbana possono essere considerati come occasioni di coinvolgimento sociale degli attori che vivranno il territorio stesso, al fine di analizzare e comprendere i loro bisogni e definire il modo migliore di soddisfarli.

Oltre a considerare fondamentale il contributo dei cittadini, un processo di rigenerazione urbana nel 2022 deve necessariamente agire anche a tutela dell’ambiente.

Infatti, l’idea stessa di rigenerazione urbana include la necessità di riutilizzare spazi urbani già presenti, senza consumare una maggiore porzione di suolo o intervenendo su aree naturali.

Inoltre, è importante che in questo tipo di interventi non vengano realizzati edifici o strutture che danneggiano il patrimonio naturale o storico del territorio, e che vegano impiegati materiali eco-sostenibili per tutte le costruzioni.

I migliori esempi di rigenerazione urbana nel mondo

Uno dei più interessanti progetti di rigenerazione urbana che è arrivato a coinvolgere il mondo intero è Reinventing Cities.

Reinventing Cities è un’iniziativa volta a stimolare una rigenerazione urbana sostenibile attraverso progetti caratterizzati da zero emissioni di carbonio.

Il progetto è stato sviluppato e promosso da C40, un network di sindaci e amministrazioni provenienti da tutto il mondo, impegnati in azioni volte al contrasto della crisi climatica.

L’obiettivo del progetto di promuovere dei cambiamenti sostenibili nella gestione del settore edilizio (responsabile del 40% delle emissioni di gas serra). Reinventing Cities ha premiato progetti di rigenerazione urbana in 12 città, 2 delle quali sono Roma e Milano.

Ecco alcuni dei progetti più interessanti di questo programma.

Kelsey Civic Center – San Francisco

Il progetto del Kelsey Civic Center si focalizza su due temi: inclusione e sostenibilità.

Questo centro residenziale costruito a San Francisco è stato pensato per accogliere persone di ogni background culturale, reddito e condizione. Particolare attenzione è posta sui residenti con disabilità.

Il Kelsey Civic Center sorge in una delle aree più collegate al trasporto pubblico della città e offre numerose alternative per spostarsi senza utilizzare la macchina (tanto che, nel progetto, non sono previsti spazi per parcheggi auto).

La struttura residenziale sarà dotata di numerosi spazi verdi mirati ad aumentare la biodiversità, aree destinate alla socializzazione degli ospiti e uno spazio commerciale. Il centro trarrà energia da pannelli solari presenti al suo interno.

Ma in questo progetto l’inclusione non sta solo nella struttura abitativa: il Kelsey Civic Center promuove anche programmi di formazione che danno ai residenti del centro l’opportunità di trovare un’occupazione lavorativa in aziende sostenibili.

Urban Village – Oslo

Il progetto dell’Urban Village di Oslo mira a costruire una struttura energy-positive in una delle aree suburbane della città, attualmente impiegata come parcheggio.

Non solo la struttura progettata sarà carbon neutral, ma sarà inoltre realizzata per essere energy-positive, ovvero per produrre più energia di quanta ne consuma. Si stima di poter ottenere questo risultato grazie all’utilizzo estensivo di pannelli solari, aree verdi e l’impiego di materiali naturali come il legno per le costruzioni.

L’obiettivo è di creare uno spazio che ospiti case sostenibili affittate o vendute a un prezzo accessibile.

La struttura sarà dotata di numerose aree comuni volte alla promozione della socialità e dell’ecosostenibilità, come spazi verdi e serre che aumentino la biodiversità e possano essere sfruttare anche come area di agricoltura urbana.

Mercado Habitado – Madrid

Mercado Habitado è uno spazio progettato per dare nuova vita a spazi di Madrid caduti in disuso, come il mercato del quartiere Orcasur, a sud della città.

Il progetto concepisce il mercato come un centro per la promozione di uno stile di vita sano e sostenibile per i cittadini. Si intende rendere l’edificio autosufficiente dal punto di vista energetico, soprattutto grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici.

All’interno della struttura si propongono spazi dedicati alla vendita di prodotti locali e biologici, mentre all’esterno l’intenzione è quella di creare aree verdi che fungano da spazi di incontro e socializzazione per le persone.

Inoltre, il progetto prevede di realizzare incontri formativi e workshop sul tema della sostenibilità ambientale, rendendo il mercato un punto di riferimento per la comunità del quartiere e della città intera.

Esempi virtuosi di rigenerazione urbana in Italia

Anche in Italia non mancano interessanti progetti di rigenerazione urbana. Nel nostro Paese, l’importanza della rigenerazione urbana è stata riconosciuta anche dal Governo, che con la Legge di Bilancio del 2022 ha dedicato ben 300 milioni di euro a questo genere di progetti.

Molte sono le iniziative degne di nota, alcune delle quali premiate anche da Reinveting Cities, nelle città di Roma e Milano.

Ma anche in altre città d’Italia sono presenti progetti interessanti, volti al recupero di aree con un grande potenziale per la comunità. Ecco alcuni esempi.

MiraOrti

MiraOrti è una delle numerose iniziative di rigenerazione urbana premiate da Bottom Up Torino, un festival di architettura interamente dedicato alla “trasformazione dal basso” della città.

Il progetto mira a restituire alla città e al quartiere Mirafiori un’area verde grande circa 6 ettari, attualmente caratterizzata dalla presenza di orti abusivi.

L’obiettivo è comunque quello di mantenere l’impiego agricolo dell’area. Tale scopo verrà raggiunto unendo rigenerazione urbana e inclusività. Si vuole creare, infatti, una grande area destinata agli orti urbani. In essa verranno coinvolti nella produzione agricola i volontari e gli stessi ortolani attualmente abusivi.

Rigenera Napoli

L’iniziativa “Rigenera Napoli” è stata pensata per recuperare luoghi del capoluogo campano abbandonati o poco utilizzati. L’obiettivo è restituire alla popolazione degli spazi rinnovati, utili e partecipati.

Per questo motivo, il progetto si fonda su uno stretto coinvolgimento strategico dei cittadini stessi. Convocati in assemblee pubbliche di co-progettazione, i cittadini esprimono i propri bisogni, opinioni e suggerimenti.

Rigenera Napoli è nato come un contest mirato a raccogliere progetti per la rigenerazione urbana delle aree della città. I primi due progetti premiati sono dedicati due aree centrali della città, attualmente in stato di abbandono:

  • L’Anfiteatro del Centro Direzionale;
  • Rione Luzzati.

Nel caso del Centro Direzionale, il progetto intende sviluppare iniziative culturali che favoriscano una partecipazione alla vita del centro e che aiutino a dare nuovo impulso alle attività presenti nei pressi della struttura.

Nel Rione Luzzati, invece, l’intento è quello di realizzare uno spazio verde simbolo di protezione della biodiversità locale: in esso saranno inoltre presenti dei percorsi artistico-culturali per avvicinare i cittadini all’area rinnovata.

Manifattura Tabacchi Firenze

Un nuovo luogo d’incontro, di socialità, di cultura, di studio e di lavoro prende vita da una fabbrica di sigari dismessa nel 2001 a Firenze.

I luoghi della vecchia fabbrica diventano sede di laboratori, di uno studentato, atelier di moda, spazi dedicati al co-working, e perfino di una birreria. Un vero e proprio piccolo quartiere in cui poter vivere in maniera del tutto nuova gli spazi restituiti alla città.

La Manifattura Tabacchi diventa simbolo di uno stile di vista più green. Sarà infatti dotata di spazi per il parcheggio di mezzi di trasporto sostenibili, come monopattini elettrici e biciclette (che andranno a sostituire i parcheggi per auto).

Il progetto prevede di intervenire sui vecchi edifici per renderli più efficienti nell’uso delle risorse energetiche ed idriche.

Inoltre, è prevista la piantumazione di circa mille alberi e la realizzazione di spazi verdi con l’obiettivo di favorire il sequestro di anidride carbonica e migliorare la qualità dell’aria nella zona.

Nel Lazio

Anche nel Lazio, negli ultimi anni, sono stati implementati diversi progetti per riqualificare aree dismesse della capitale e delle altre città della regione. A Roma, ad esempio, si pianifica attualmente la riqualificazione di aree urbane come Santa Maria della Pietà, Casal Palocco e Tor Bella Monaca.

Tra i progetti più ambiziosi e interessanti vi è Campo Urbano, anche esso vincitore del concorso Reinventing Cities del network C40.

Campo Urbano è un progetto sviluppato per riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria Roma Tuscolana.

L’intento è quello di creare un “green ring”, uno spazio pedonale e per il trasposto sostenibile in linea con il modello della “città in 15 minuti”, che immagina una città in cui ognuno possa trovare tutto ciò di cui ha bisogno per la sua vita quotidiana entro 15 minuti dalla propria abitazione.

Nel nuovo green ring sarà aumentata del 90% l’area verde, saranno riqualificati i vecchi edifici e ne verranno costruiti di nuovi. Le nuove strutture costruite rispetteranno lo standard LEED: si tratta di una certificazione che attesta l’eco-compatibilità di un edificio, valutando elementi quali l’efficienza energetica o le emissioni di CO2 prodotte.

Tra le nuove strutture inserite nel progetto troviamo:

  • Nuovi negozi;
  • Spazi di co-working;
  • Una residenza per studenti;
  • Un centro energetico che aiuterà ad alimentare in modo sostenibile il Campo Urbano.

E a Milano

Reinventing Cities ha premiato ben 9 progetti a Milano, che si conferma come una delle città più impegnate negli interventi di rigenerazione urbana.

Ecco due dei progetti premiati.

Co-Inventing Doria

Due sono gli obiettivi principali dello spazio di Co-Inventing Doria a Milano:

  • Creare una struttura totalmente carbon-neutral dedicata all’ospitalità;
  • Rigenerare lo spazio di Via Doria.

Il sito di Via Doria è infatti attualmente utilizzato come parcheggio, ma rappresenta in realtà un’area dall’elevato potenziale. È infatti una zona ben collegata al resto della città tramite trasposto pubblico e si trova vicina a vie molto frequentate, come Corso Buenos Aires.

Co-Inventing Doria mira a realizzare uno spazio che possa essere vissuto quotidianamente dai cittadini, sia all’interno che all’esterno dell’ostello che si intende creare su Via Doria.

L’ostello è progettato per mantenere un elevato grado di efficienza energetica, grazie a strumenti innovativi come i pannelli solari posti sul tetto del palazzo e il breathing wall.

Il breathing wall è un particolare rivestimento esterno dell’edificio, in grado di sfruttare l’aria che attraversa la parete per regolare la temperatura interna alla struttura.

L’ostello non sarà però concepito solo come un luogo destinato all’ospitalità, ma anche come un punto di incontro e socialità: al suo interno saranno realizzati luoghi che fungono da elementi aggregativi, come bar o zone living dedicate sia agli ospiti della struttura che a persone provenienti dall’esterno.

ARIA

ARIA è il progetto che dimostra che è possibile vivere in un quartiere veramente sostenibile. Si propone come un punto di riferimento per l’evoluzione della città verso un modello più eco-friendly.

Aria sarà un vero e proprio quartiere a impatto zero, sede del nuovo campus IED e sviluppato totalmente all’insegna della sostenibilità e della cultura a 360°.

Il quartiere sorgerà nella zona in disuso dell’Ex Macello, vicino alla stazione metropolitana di Porta Vittoria. Grazie all’utilizzo di energie rinnovabili e agli spazi verdi progettati nel quartiere, Aria sarà la prima area di Milano ad essere completamente carbon-negative.

Le aspettative per questo progetto sono molto ambiziose: si stima che Aria potrebbe diventare la casa di circa 3mila residenti e dare vita a 30mila posti di lavoro.

Uno degli elementi più interessanti di questo progetto sono le Fabbriche dell’Aria: si tratta di una tecnologia ispirata dalla natura stessa, che aiuta a depurare l’aria presente all’interno degli edifici.

Grazie ad una particolare struttura in vetro, l’aria viene forzata a passare attraverso i canali interni alle foglie e allo stelo di alcune piante. Tali canali agiscono da filtro, depurando l’aria dagli agenti inquinanti e reimmettendo al loro esterno un’aria più pulita.

La rigenerazione urbana e la rigenerazione sociale: relazioni

Tra rigenerazione urbana e sociale esiste un profondo legame di influenza reciproca.

La rigenerazione urbana di un quartiere ha il potenziale di migliorare la vita dei cittadini in quell’area. Essa agisce infatti da motore propulsivo sia per l’economia locale per la socialità.

Quando la comunità si riappropria di uno spazio che torna ad essere davvero vivibile, esso diventa uno spazio di socialità. Le relazioni fioriscono all’interno di un territorio che offre alle persone possibilità di incontro, scambio, partecipazione e inclusione.

Tutti i progetti elencati incorporano la socialità e le relazioni interpersonali come motore di un cambiamento concreto. Prevedono, infatti, la presenza di spazi adeguati allo scambio, alla conoscenza e al dialogo dei cittadini.

Proprio perché saranno i cittadini stessi a popolare quello spazio e a renderlo proprio, è fondamentale coinvolgere gli abitanti in una co-progettazione partecipata. Questo processo fa sì che lo spazio venga riqualificato sulla base delle esigenze di chi dovrà abitarlo e utilizzarlo.

Gli organismi e le associazioni che si occupano di rigenerazione urbana

A occuparsi e a finanziare la rigenerazione urbana è in primo luogo il Governo stesso.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato fondi destinati alla rigenerazione urbana per il periodo 2021-2026. I fondi messi a disposizione per i comuni ammontano a 3,4 miliardi di euro.

A stanziare contributi per gli interventi possono essere anche le regioni, che allocano fondi per la riqualificazione delle diverse aree urbane interessate.

In alcune regioni sono presenti specifiche leggi dedicate a questo tema, come ad esempio nel Lazio. La legge regionale n.7 del 18 luglio 2017 individua infatti i requisiti che descrivono le aree territoriali e gli edifici che possono essere legittimamente interessati da interventi di rigenerazione urbana.

A proporre i progetti sono invece in genere delle associazioni locali o studi di architetti professionisti, consapevoli delle esigenze dei cittadini e desiderosi di dare nuovo impulso alla vita di aree urbane in disuso.

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