PepsiCo si avvale di un’enorme rete di fattorie e aziende agricole per rifornirsi di materie prime, che vuole usare per compiere un cambiamento altrettanto grande.
Entro la fine del decennio, infatti, il colosso alimentare ha in programma di lavorare con le decine di migliaia di agricoltori della sua catena di approvvigionamento per diffondere e adottare l’agricoltura rigenerativa su tutte le sue superfici.
Questi cambiamenti potrebbero tradursi nell’eliminazione di circa tre milioni di tonnellate di gas serra.
Jim Andrew, chief sustainability officer della PepsiCo., ha dichiarato: “Questo è importante per noi, ma è realmente importante per tutti. L’agricoltura è una delle più grandi leve che possiamo utilizzare per avere un impatto positivo sulla sicurezza alimentare in generale”.
Le emissioni stanno influenzando la salubrità dei cibi e la capacità di nutrire un pianeta con una popolazione sempre più numerosa, in un momento in cui il clima sta causando sfide sempre maggiori.
L’azienda sta aiutando gli agricoltori ad adottare pratiche come la rotazione delle colture, l’agricoltura no-till, e la piantumazione di colture di copertura.
Questo renderà il suolo più sano e fertile con un aumento della resa e contribuirà ad eliminare il rischio che le aziende agricole debbano espandersi su nuovi terreni – un fattore particolarmente critico in luoghi dove le aziende contribuiscono alla deforestazione- e farà sì che i produttori possano aumentare il proprio fatturato.
La chiave dell’agricoltura rigenerativa è che non solo “non fa male” alla terra ma la migliora, attraverso tecnologie che rigenerano e rivitalizzano il suolo e l’ambiente.
L’agricoltura rigenerativa porta a un suolo sano, capace di produrre cibo di alta qualità e denso di sostanze nutritive, mentre simultaneamente migliora, piuttosto che degradare la terra, e alla fine porta ad aziende produttive e a comunità ed economie sane.
Si tratta di un’agricoltura dinamica e olistica, che incorpora pratiche di permacultura e agricoltura biologica, tra cui la lavorazione conservativa del terreno, le colture di copertura, la rotazione delle colture, il compostaggio, i rifugi mobili per gli animali e il pascolo, per aumentare la produzione di cibo, il reddito degli agricoltori e ripristinare l’equilibrio del suolo.
E molti esperti credono che possa anche immagazzinare molto più carbonio nel suolo, aiutando a combattere il cambiamento climatico.
I benefici esatti per il clima sono ancora da dimostrare; la stima di PepsiCo di eliminare 3 milioni di tonnellate di emissioni è molto prudente, dice Andrew.
PepsiCo gestisce fattorie dimostrative per insegnare agli agricoltori le nuove tecniche, offre incentivi finanziari agli agricoltori per apportare cambiamenti e collabora con organizzazioni non profit e altri partner.
La speranza è che anche altre grandi aziende alimentari prendano impegni simili, per generare un impegno assunto ad ampio raggio dagli attori principali della produzione.
“Pensiamo che l’industria alimentare e delle bevande, possa assolutamente fare la differenza. Soprattutto se i nostri pari e le altre aziende si impegnano.
Stiamo cercando di mostrare leadership, e speriamo, con questo, di ottenere il seguito dell’intero settore.”