FOMO: cos’è e cosa c’entrano i social con la nostra ansia

Quante volte hai già controllato il tuo cellulare oggi? Hai letto tutte le notifiche, visualizzato tutte le storie dei tuoi contatti su Instagram, scrollato sulla tua home di Facebook per leggere tutti gli aggiornamenti?

Nel mondo digitale del XXI secolo, una nuova forma di ansia sociale si diffonde tra le generazioni più giovani, i cosiddetti “nativi digitali”: si chiama FOMO. Questa parola è l’acronimo dell’espressione inglese “Fear Of Missing Out”, che può essere tradotta come “paura di essere tagliati fuori”, “paura di essere esclusi”.

La FOMO può essere descritta come una nuova forma di ansia sociale, caratterizzata dalla paura persistente di essere esclusi da avvenimenti piacevoli, divertenti, gratificanti, accompagnata dal bisogno pressante di rimanere costantemente in contatto con le proprie conoscenze.

Ci sono diverse situazioni comuni in cui possiamo sperimentare questa ansia. Ad esempio, quando ci troviamo a scorrere sui social tra le migliaia di foto di persone che esibiscono online tutte le esperienze positive della propria vita.

C’è chi è in vacanza alle Maldive, chi ha appena aperto la sua start up, chi è andato con i suoi amici in quel locale esclusivo. E noi, in mezzo a questa spirale di felicità postata online, siamo lì, sul letto, semplicemente a scorrere tra tutte queste immagini.

La sensazione che ci assale, in questa situazione, è quella di non essere abbastanza, di non essere in grado di vivere la nostra vita al meglio. Questa sensazione può provocare:

  • Ansia;
  • Preoccupazione per il nostro futuro;
  • Percezione di valere meno rispetto ad altre persone.

Ma perché ci succede? E che cosa possiamo fare per affrontare la FOMO?

Cosa ci dice la Psicologia

Sebbene il fenomeno della FOMO non sia considerato formalmente un vero e proprio disturbo d’ansia, ha comunque ricevuto attenzione dalla comunità scientifica.

Il concetto della Fear Of Missing Out è stato formalizzato per la prima volta dallo psicologo Andrew Przybylski, professore dell’Università di Oxford.

Przybylski ha svolto diversi studi sul tema, arrivando infine a una pubblicazione che analizza diversi aspetti della FOMO e la sua correlazione con caratteristiche e comportamenti individuali.

In particolare, i risultati dei suoi studi suggeriscono che:

  • Il fenomeno della FOMO è più frequente nelle generazioni più giovani, e in particolare nei maschi;
  • Livelli più alti di FOMO si osservano in persone con una minore soddisfazione di alcuni bisogni psicologici;
  • La FOMO si associa a una maggiore insoddisfazione per la propria vita in generale e ad un umore peggiore;
  • L’esperienza della Fear Of Missing Out porta a interagire più frequentemente con i social network.

Le evidenze scientifiche, dunque, ci confermano che la paura di essere tagliati fuori è sperimentata più spesso dalle persone più giovani, soprattutto se queste provano anche insoddisfazione verso la propria vita.

In particolare, l’esperienza della FOMO sembrerebbe associarsi ad una carenza nella soddisfazione di tre bisogni psicologici:

  • L’autonomia;
  • La connessione con gli altri;
  • L’autoefficacia, ovvero la sensazione di essere competenti e di poter raggiungere i propri obiettivi.

Allo stesso tempo, le ricerche ci dicono anche che la Fear Of Missing Out ci porta a un bisogno quasi compulsivo di controllare notifiche, messaggi e avvenimenti online. E non senza conseguenze sulla nostra vita quotidiana o sulla nostra salute.

Infatti, chi presenta alti livelli di Fear Of Missing Out è anche più incline a controllare il cellulare:

  • Prima di andare a dormire e appena sveglio (comportamento che può portare a disfunzioni nel sonno);
  • Durante le lezioni scolastiche o a lavoro;
  • Durante la guida.

Come nasce la FOMO?

Sebbene questo sentimento sia sempre esistito, i social network hanno un ruolo determinante nella nostra esperienza di Fear Of Missing Out. I social, infatti, ci offrono la possibilità di essere virtualmente sempre connessi, sempre aggiornati, sempre pronti a venire in contatto con le ultime novità.

E se da una parte questo può sembrare un grande vantaggio, vista la possibilità di informarsi in un batter d’occhio su qualsiasi argomento, dall’altra può generare anche molta ansia.

Ma esattamente, da dove deriva quest’ansia?

Il fattore principale che genera ansia sembrerebbe essere il confronto sociale. La sensazione che i nostri coetanei stiano sempre facendo qualcosa di migliore rispetto a noi provoca ansia, stress, disagio.

In poche parole: la sensazione di non essere abbastanza ci fa sentire costantemente sopraffatti.

Quest’ansia ci può portare a voler controllare ancora più spesso i social e le notifiche, per paura di perderci qualche aggiornamento importante, di “rimanere indietro”.

In realtà, questo continuo controllo del mondo online non risolve l’ansia, ma la alimenta. Il risultato è un circolo vizioso che aumenta FOMO e controllo compulsivo del cellulare.

Quello che non riusciamo a vedere è che le immagini che i social ci restituiscono sono immagini patinate, ritoccate, pensate per mostrare solo il meglio della vita di ciascuno. Quello a cui ci spinge la FOMO è un confronto irrealistico, giocato ad armi impari. E forse ci sorprenderebbe sapere quante altre persone si sentono proprio come noi!

FOMO vs JOMO

Ma nell’epoca della FOMO dilagante e dell’ansia da social network, nascono anche delle nuove controtendenze, come la JOMO.

La parola “JOMO” indica infatti il contrario di FOMO: è la “Joy Of Missing Out”, la gioia di perdersi qualcosa. JOMO significa un modo di vivere la propria connessione digitale più consapevole, evitando sovraccarichi e confronti sociali con l’immagine online dei propri coetanei.

JOMO non significa, dunque, prendersi una pausa dai social network quando sentiamo crescere in noi l’insoddisfazione. Indica, invece, un vero e proprio stile di vita più consapevole degli effetti negativi di una quotidianità iper-connessa.

La Joy Of Missing Out può essere considerata come un nuovo approccio verso il digitale. È un modo di essere più attenti al qui ed ora e al mondo reale, piuttosto che alle immagini online.

FOMO vs JOMO

Come combattere la Fear of Missing Out

Come si fa a introdurre la JOMO nella nostra vita e a scacciare la FOMO?

Combattere la FOMO può essere complesso quando siamo abituati a una vita iper-connessa e in cui siamo continuamente esposti a moltissimi aggiornamenti. Ecco cosa possiamo fare per iniziare.

Limitare il tempo sui social

Porre un limite al tempo che passiamo sui social è un primo passo fondamentale per riuscire a sviluppare una fruizione più consapevole dei contenuti presenti online.

Per farlo, possiamo usare diverse app che ci permettono di monitorare quanto tempo passiamo online. Possiamo anche stabilire un tempo massimo da dedicare all’uso dei social e allenare così il nostro autocontrollo.

Silenziare le notifiche

Un altro modo per iniziare a combattere la FOMO è silenziare le notifiche dei social network. Vedere continuamente nuove notifiche sul nostro telefono può distrarci e scatenare il nostro desiderio impulsivo di sapere immediatamente cosa è successo.

Silenziare le notifiche ci permette, dunque, di rimanere concentrati sulle attività che stiamo svolgendo nel qui ed ora.

Più consapevolezza e meno confronti

Impariamo a riconoscere che molte delle immagini che vediamo online sono frutto di una narrazione che non è sempre aderente alla realtà.

I tuoi amici non passano davvero ogni sera a far festa. Anche quell’influencer con migliaia di followers a volte si sveglia sentendosi una nullità. E quel professionista che segui su LinkedIn ha ricevuto tanti no prima di essere assunto dall’azienda di cui oggi è alla guida.

Queste sono immagini molto più realistiche di quelle che possiamo trovare online, eppure sui social non le vediamo mai. Perché? Perché il modo in cui siamo i social network è spesso fuorviante, pensato per mostrare solo il meglio di noi.

Prendere consapevolezza di questo meccanismo può essere importante per superare l’ansia derivante dal confronto sociale.

Chiedere aiuto

Se l’ansia diventa difficile da gestire, puoi contattare un* professionista della salute mentale e iniziare un percorso per capire l’origine di questo sentimento.

Ansia, paura del confronto e sentimenti di inadeguatezza sono elementi che hanno un impatto sempre più negativo sulla salute mentale delle persone giovani. Saper chiedere aiuto è fondamentale per affrontare questo disagio in maniera tempestiva e risolverlo positivamente.

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