Comunità Energetiche in Italia: Cosa sono?

Le comunità energetiche sono un nuovo modo di produrre e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili, coinvolgendo attivamente i cittadini, le imprese e le amministrazioni locali. Come funzionano? Perché sono un’ottima alternativa alle fonti fossili?

Le Comunità Energetiche: una possibile indipendenza dalle Fonti Fossili

La produzione energetica attuale prevede grandi impianti che si occupano di produrre l’energia necessaria per vaste porzioni di territori.

Ad esempio la centrale termoelettrica di Civitavecchia, che si trova a circa 80 km da Roma, è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 700.000 appartamenti. Non ci sono unici impianti rinnovabili in grado di creare una quantità così vasta di energia, e dobbiamo pensare a modi diversi per l’approvvigionamento energetico: la produzione da combustibili fossili è centralizzata, mentre la produzione di energia rinnovabile è distribuita. Questo significa che gli impianti rinnovabili sono localizzati in molti punti, spesso con impianti di piccola taglia. 

Da un lato, immaginiamo una centrale a gas con migliaia di megawatt di potenza e un’estensione di centinaia di ettari. Dall’altro lato, pensiamo a un modesto pannello solare installato sul tetto di una casa. 

L’approvvigionamento di energia provoca molti danni all’ambiente: la combustione dei fossili è il primo grande motivo dei numerosi cambiamenti climatici in atto. 

Ad esempio, la prima citata centrale termoelettrica di Civitavecchia, molto vicina alla Capitale, è una delle centrali più inquinanti d’Italia: nel 2020 è stata classificata al primo posto in Italia per emissioni climalteranti per un totale di 8,1 milioni di tonnellate di CO2. 

Al momento nel nostro paese si produce energia con Fonti Fossili al 73,8% (Gas Naturale al 40,9% il Petrolio al 32,9%) e solo al 32,9% con Fonti Energetiche Rinnovabili.

Siamo stati abituati a pensare a poche centrali disperse nel territorio che producono grandi quantità di energia. Infatti, il nostro sistema di approvvigionamento energetico è centralizzato:  la produzione, la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica sono gestite da un’unica entità o da poche grandi aziende che producono energia per tutti.

Centrali a carbone orizzonte inquinato

Le fonti rinnovabili prevedono una decentralizzazione che consentirebbe una maggiore flessibilità e una distribuzione più equa dell’energia pulita. Tuttavia, in Italia non è possibile decentralizzare la produzione elettrica per cui è impossibile anche autoprodurla in modo autonomo. Anche se tutti avessimo un impianto fotovoltaico sopra la nostra casa non potremmo essere indipendenti, ma il nostro impianto dovrebbe essere collegato alla rete energetica nazionale.

Nonostante questo è possibile contribuire alla produzione di energia rinnovabile auto-consumando l’energia prodotta dai nostri impianti anche in Italia, senza staccarsi dalla rete nazionale, attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Cosa sono le Comunità Energetiche?

Per Comunità Energetica si intende un’associazione tra cittadini, attività commerciali, imprese, enti territoriali ed autorità locali che decidono di unirsi per produrre e condividere energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, proveniente da impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Sono un nuovo soggetto giuridico basato sulla partecipazione volontaria di imprese, persone fisiche o amministrazioni comunali, che si pone come obiettivo quello di creare benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità.

Essendo il sistema energetico centralizzato, l’energia prodotta è inserita nella rete nazionale: infatti, quando si entra a far parte di una comunità energetica, i propri consumi e la propria bolletta non cambiano ma si riceveranno degli incentivi in base a quanta energia autoprodotta si consuma senza pesare sulla rete nazionale.

Nelle comunità energetiche c’è un capovolgimento dei ruoli svolti dagli attori del mercato. I consumatori diventano prosumer ovvero consumatori e produttori di energia allo stesso tempo. Inoltre, assumono un ruolo attivo nella produzione di energia e svolgono un ruolo di pubblica utilità. 

Gli  impianti alimentati da fonti rinnovabili come il solare o l’eolico, possono ridurre i costi a lungo termine associati all’energia; inoltre le comunità energetiche possono beneficiare di incentivi fiscali e agevolazioni per la produzione e il consumo di energia rinnovabile. 

Comunità Energetiche in Italia

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) destina 2,2 miliardi di euro per promuovere le Comunità Energetiche nei comuni con meno di cinquemila abitanti. 

Questa iniziativa mira non solo a rilanciare lo sviluppo locale, ma anche a mitigare situazioni di vulnerabilità economica attraverso la creazione di una rete energetica comunitaria.

Attualmente, la situazione delle comunità energetiche in Italia è in fase di crescita, con 46 configurazioni di autoconsumo collettivo e 21 comunità energetiche rinnovabili.

Le comunità energetiche in Italia stanno guadagnando sempre più rilevanza, promuovendo la produzione e l’autoconsumo di energia pulita e rinnovabile. 

pannelli fotovoltaici

Alcuni esempi di Comunità Energetiche italiane:

 Magliano Alpi:

La Comunità di Energia Rinnovabile (CER) di Magliano Alpi è stata costituita il 18 dicembre 2020. Il Comune ha messo a disposizione un impianto fotovoltaico da 20 Kwp realizzato dopo il 1 marzo 2020. Attualmente, la CER è formata dalle utenze della biblioteca, della palestra e delle scuole, oltre ai quattro residenti che per primi hanno aderito al nucleo di partenza. La politica energetica del Comune si pone l’obiettivo strategico di puntare alla riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Comunità energetica condominiale a Pinerolo

Questo condominio si trova in Piemonte ed è praticamente autonomo in termini di fabbisogno di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento in quanto autoconsuma per il 90% quanto prodotto dall’impianto fotovoltaico e dal solare termico sul tetto. 

Solisca:

Questa comunità energetica è stata avviata a ottobre 2020 ed è tra le prime attive in Italia. Si trova in Lombardia ed è composta da 9 famiglie, che a breve saliranno a 23, una parrocchia e 9 utenze comunali. Comprende due impianti fotovoltaici installati sulle aree coperte del campo sportivo e della palestra. 

Solisca è gestita da una piattaforma digitale che registra in tempo reale i dati di produzione e consumo, i flussi di potenza, gli scambi di energia  e il risparmio in bolletta. Ogni aderente viene monitorato e riceve suggerimenti per un utilizzo virtuoso dell’energia tramite un’apposita App.

“Energia Agricola a km0”:

Il progetto è stato sviluppato e promosso da Coldiretti Veneto e ForGreen a partire dal 2018. 

L’energia rinnovabile prodotta e immessa in rete da Soci Coldiretti produttori, ha reso possibile la creazione di una vera e propria comunità agro energetica, in cui anche i Soci che non possiedono un proprio impianto fotovoltaico, possano beneficiare di questa energia. 

Il progetto ha permesso di scambiare 39.232 MWh di energia tra produttori e consumatori, coinvolgendo 1.541 aziende e abitazioni dei Soci. Questo ha portato ad evitare l’emissione di 10.514 tonnellate di CO2 in atmosfera ogni anno e a risparmiare l’equivalente di 23.086 barili di petrolio.

 La Comunità Energetica Valli Maira e Grana

Situata in provincia di Cuneo, include 22 Comuni aderenti che hanno dimostrato come le comunità energetiche possono nascere e prosperare. L’unione di queste due valli rappresenta un esempio di successo nel campo delle energie rinnovabili e della sostenibilità. 

Progetto GECO di ENEA in Emilia Romagna:

Questo progetto mira a promuovere la generazione e l’autoconsumo delle energie rinnovabili nei quartieri di Pilastro e Roveri di Bologna attraverso la creazione di una comunità energetica locale e sostenibile. Il progetto coinvolge abitanti, attività commerciali e imprese del territorio. La comunità energetica Geco, avviata nel settembre 2019, prevede di generare impatti e benefici sociali come la riduzione del prezzo dell’energia soprattutto per le classi sociali deboli e lo sviluppo di un modello replicabile in altri contesti.

Gruppo Di Persone

Vantaggi delle Comunità Energetiche

Le comunità energetiche offrono numerosi vantaggi, tra cui:

Vantaggi ambientali:

Le comunità energetiche riducono le emissioni di CO2 sfruttando l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Questo comporta un minore impatto ambientale sul territorio circostante e minori emissioni di CO2 nell’aria. 

Inoltre, contribuiscono alla sostenibilità a lungo termine delle comunità locali. Forniscono un modello di produzione e consumo di energia che può essere sostenuto nel tempo, contribuendo alla resilienza delle comunità di fronte ai cambiamenti climatici

Le comunità energetiche possono avere un forte impatto sul territorio con ricadute positive sulla qualità della vita in una certa area e sui livelli di indipendenza energetica di un territorio. Un beneficio che può essere condiviso e distribuito in modo uguale anche alle famiglie con meno possibilità. Inoltre, riduce la povertà energetica: l’incapacità da parte di famiglie o individui di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici. Questo può includere servizi fondamentali come riscaldamento, raffreddamento, illuminazione, gas per cucinare nelle abitazioni e l’opportunità di accesso alle risorse energetiche.

Vantaggi economici:

L’avvio di una comunità energetica permette di accedere a una serie di incentivi che sono tra l’altro cumulabili anche con altre forme di incentivazione. Inoltre, grazie alle comunità energetiche si ottengono notevoli risparmi energetici che si traducono con cali drastici dei consumi e quindi dei costi. 

I benefici economici si traducono in un immediato risparmio in bolletta energetica, ma anche del possibile guadagno legato all’energia prodotta in surplus grazie ai meccanismi degli incentivi.

Svantaggi delle Comunità Energetiche

Per quanto siano molte le implicazioni positive delle comunità energetiche, ci sono anche alcuni svantaggi:

Difficoltà amministrative:

La gestione di una comunità energetica richiede la superazione di barriere burocratiche e la ricerca di autorizzazioni. L’ostacolo principale resta il clima di incertezza burocratico-normativo e i tempi lunghissimi a livello autorizzativo.

Investimento iniziale:

Anche se ammortizzabile nel tempo, è necessario considerare un investimento iniziale per avviare l’impianto. Gli impianti di produzione di energia rinnovabile possono avere costi elevati dai quali non è sempre possibile rientrare in poco tempo.

Gestione e manutenzione:

Ogni impianto ha specifiche esigenze di manutenzione, che rappresentano un ulteriore costo. Una comunità energetica può essere costosa per l’acquisto e l’installazione degli impianti di energia rinnovabile, per la costituzione e la gestione della comunità.

Finanziamento: 

Le comunità possono avere difficoltà ad ottenere i fondi necessari per il finanziamento per avviare il progetto e mantenerlo.

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