Cambiamento climatico: meno figli?

Il cambiamento climatico che sta interessando il nostro Pianeta ha un impatto sulla nostra salute psico-fisica, sull’economia, ma anche sulla società.

Secondo due ricerche condotte nel 2019 e 2020, emerge un elemento che accomuna i ventenni, trentenni e quarantenni.

Se ad incrementare sono la sfiducia e la preoccupazione, a diminuire è la percentuale di intenzione di avere dei figli in futuro o di limitare il numero.

Il motivo alla base di tale scelta deriva dagli effetti causati dal carbon footprint correlati alla riproduzione e alla nascita di ipotetici figli, soprattutto per il loro benessere.

Si evidenzia che non vi è alcuna differenza di genere e che l’angoscia scaturita da tale situazione tende a diminuire con l’avanzare dell’età.

Sono i giovani i più angosciati dal futuro e dall’impatto sul clima che i loro figli potrebbero avere.

Un’intervistata dai ricercatori dello studio pubblicato sulla rivista Climatic Change, ci fa comprendere quanto sia cambiato il modo di percepire la nascita di un figlio.

La donna in questione ha 40 anni e afferma il suo dispiacere nell’immaginare che i suoi figli dovranno vivere le conseguenze dei loro predecessori ed un possibile collasso degli ecosistemi.

Alcuni economisti e sociologi hanno studiato tale tematica ed è emerso che la reazione degli individui posti di fronte a tale catastrofe climatica, tende a variare a seconda della località di appartenenza.

Si ipotizza che se il cambiamento climatico dovesse avere un impatto catastrofico sui paesi collocati tra il tropico del Cancro e quello del Capricorno, sarebbe necessario l’aumento della manodopera nei campi e dunque un minor costo in termini di istruzione.

Al contrario, nei territori che comprendono anche quelli europei, si prevede che una diminuzione delle risorse primarie comporterebbe un aumento delle diseguaglianze sociali.

Nel primo caso, avrebbe luogo un aumento della popolazione a differenza del secondo caso, in quanto la percezione del rischio sarà maggiore e più preoccupante.

Tali risultati ci suggeriscono che avranno luogo delle conseguenze correlate all’aspetto psicologico, in quanto è il primo motore che spinge gli individui a compiere determinate scelte di vita.

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