Adotta una vite, il progetto per le DOCG dell’Irpinia

Adozioni di alberi, donazioni ad aziende agricole, monitoraggi di alveari.

Sono centinaia le iniziative, aumentate vertiginosamente nel periodo di chiusura delle attività durante la primavera scorsa, che si sono susseguite per coinvolgere direttamente i consumatori nell’aumentare il verde sul pianeta e nel contribuire all’attività delle proprie realtà imprenditoriali preferite.

Tra i molti, in Italia, certa di un patrimonio ecologico senza paragoni al mondo, è nato un progetto per valorizzare la viticoltura dell’Irpinia.

Vitigni Irpini punta alla promozione enoturistica delle sue tre preziosissime DOCG, apprezzate e vendute in tutto il mondo.

L’iniziativa Adotta una vite

L’iniziativa Adotta una vite è nata durante il lockdown di marzo per volontà di due avellinesi e consiste nell’acquisto di un pacchetto che comprende un’esperienza turistica di soggiorno e degustazione in Irpinia e bottiglie personalizzate ottenute dai grappoli degli alberi adottati.

L’adozione può essere stabilita in base all’areale, quello del Taurasi, del Fiano di Avellino e del Greco di Tufo e dà un contributo concreto alla sopravvivenza delle realtà messe a dura prova dai recenti eventi.

L’iniziativa coinvolge il consumatore in prima persona nelle attività di un territorio, sia da un punto di vista economico, attraverso l’acquisto di prodotti o di un soggiorno, che culturale favorendo la diffusione del patrimonio enogastronomico e umano.

L’Irpinia enologica

  • Taurasi DOCG, ottenuto dall’Aglianico del Taurasi, un vitigno antichissimo introdotto dalla Grecia probabilmente già a partire dal VII secolo a.C. che può essere vinificato da disciplinare in 17 comuni.
  • Fiano di Avellino DOCG, portato anch’esso dai greci e piantato per la prima volta a Lapio. Un vino particolarmente apprezzato da Federico II di Svevia e da Carlo II d’Angiò. È vinificato in 26 comuni.
  • Greco di Tufo DOCG, il rosso travestito da bianco. È vinificato in 8 comuni ed è tra i pochi vini italiani che si prestano all’invecchiamento. Già a Pompei nel I secolo a.C è riportata la dicitura “Vino Greco in un affresco, oltre che essere decantato da Plinio il Vecchio.

Ridurre l’impatto sull’ambiente

Eliminare gli intermediari di filiera deputati alla distribuzione e avere un contatto diretto con il produttore, riduce inoltre l’inquinamento e i costi e aumenta la trasparenza di tutti i passaggi produttivi.

La GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e il settore Ho.Re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) sono garantiti per sicurezza e qualità da numerosi controlli su tutto il territorio nazionale, nonostante ciò aderire alle iniziative che coinvolgono il cliente in prima persona e lo predispongono a toccare con mano e a guardare con i propri occhi il territorio di provenienza dei prodotti che consuma è un valore aggiunto alle scelte alimentari.

L’imprenditore in questo modo può parlare della propria storia e dei propri prodotti senza intermediari, trasmettendo la visione e la missione che si celano dietro la propria realtà.

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